La manutenzione idraulica è la prima prevenzione al rischio di alluvioni e disastri idrogeologici: lo ha ribadito, a Verona nel corso del salone fieristico “Geo-Oikos”, l’Unione Veneta Bonifiche, che ha fornito i dati su come vengono utilizzati i proventi dai contributi di bonifica, imposti ai proprietari di immobili urbani ed extraurbani in base alle normative di legge, valorizzanti i principi di autogoverno e sussidiarietà. Nel Veneto, i consorziati, ai 10 enti di bonifica, sono circa 110.000 e, nel 2010, hanno versato € 106.393.954,00 (59% da contribuenti agricoli, il restante da contribuenti urbani). Con tali risorse, che non gravano sui flussi della finanza pubblica, i consorzi, grazie ad una forza lavoro di 750 operai (+ 150 stagionali) e ad un migliaio di mezzi operativi, provvedono alla manutenzione (sfalcio e pulizia, espurgo degli alvei, manutenzione degli impianti idraulici, ripristino e sistemazione degli argini) di circa 18.000 chilometri di corsi d’acqua, interessanti il 65% della superficie regionale, abitata da 4.358.000 persone, pari all’89% della popolazione del Veneto.
Nell’occasione, l’UVB ha anche presentato il Piano Quinquennale di Difesa Idraulica 2011-2016, che prevede interventi per € 1.327.721.148,45.
E’ stato evidenziato come, nel 2011, siano stati destinati ai consorzi di bonifica circa 23 milioni di euro (8 per le aree alluvionate), a valere sul bilancio 2010, per opere urgenti e indifferibili, cui vanno aggiunti 4 milioni e mezzo di euro stanziati dal Commissario incaricato per opere relative all’alluvione 2010. Il bilancio 2011 della Regione Veneto ha altresì segnato il totale azzeramento delle risorse finanziarie da destinare ad interventi infrastrutturali a tutela del territorio.
Infine, l’Unione Veneta Bonifiche ha illustrato il “Patto per il Territorio”, che sarà siglato nei prossimi giorni con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Veneto per una sistematica collaborazione nei settori della pianificazione, manutenzione territoriale, regolazione delle acque.