‘Le nuove energie’
L’Italia deve recuperare il forte ritardo accumulato nello sviluppo di alternative energetiche al petrolio che ci è già costato l’avvio di un procedimento di infrazione da parte della Commissione Europea. Potenziando le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell'allevamento e installando pannelli solari nella aziende agricole – secondo stime Coldiretti - l’Italia potrebbe coprire entro il 2010 fino al 13 per cento del fabbisogno energetico nazionale, risparmiare oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni di anidride carbonica di origine fossile di 30 milioni di tonnellate. I biocarburanti derivano dalle coltivazioni agricole che l'agricoltura italiana produce in abbondanza e in particolare il bioetanolo - spiega Coldiretti - viene prodotto tramite processi di
fermentazione e distillazione di materiali zuccherini, amidacei o sottoprodotti come cereali, barbabietola da zucchero e prodotti della distillazione del vino, mentre il biodiesel deriva dall'esterificazione degli oli vegetali ottenuti da colture come il colza e il girasole.
Il Consorzio agrario Bologna-Modena è fortemente impegnato sul fronte bioenergie: sta studiando un ‘progetto colza’ e partecipa alla prima filiera italiana per la produzione di soia da biodiesel. Già da questa campagna 5000 tonnellate di soia provenienti dalle province di Bologna e Modena sono state avviate alla trasformazione nel carburante verde ad un prezzo garantito remunerativo per gli agricoltori.
**IL SISTEMA CONSORZI AGRARI
I Consorzi agrari italiani rappresentano oggi, sotto un’unica insegna, la più importante struttura di fornitura di mezzi tecnici alle imprese agricole. La rete consortile – 70 imprese dislocate in tutta Italia, con prevalenza al Centro Nord - rappresenta oltre 1/3 dell’intero mercato, con un fatturato di circa 3 miliardi di euro. Una ‘rete’ fatta di 1620 punti vendita, 519 centri di stoccaggio cereali (per una capacità di oltre 22,7 milioni di q.li), 20 mangimifici, 3 magazzini portuali, quasi 10.000 dipendenti tra diretti e indiretti.
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