Cibo, addobbi e non solo: quanto ci costa il Natale?
Per la cena della vigilia (per cui la tradizione prevede generalmente il consumo di pesce) una famiglia di otto persone può pagare circa 176 euro.
“Il potere di acquisto delle famiglie risente sicuramente del periodo poco felice dal punto di vista economico – spiega Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori - Il Natale però rappresenta per gli italiani non una festa qualsiasi, ma “la festa” per eccellenza cui è impossibile rinunciare. Un evento che diventa occasione per molti di condivisione di un momento di religiosità, di riunioni familiari, di socialità. La “necessita” di non venire meno ad un appuntamento che è tradizione comporterà quest’anno un sacrificio ulteriore per le famiglie: malgrado i prezzi dei prodotti natalizi in generale abbiano subito una contrazione (abbiamo osservato infatti un abbassamento dei prezzi specialmente per quel che riguarda la grande distribuzione) sarà comunque oneroso far fronte alle spese “speciali” che richiede una ricorrenza speciale come il Natale”.
“I prezzi di frutta e verdura al consumo aumentano ma dei rincari non si avvantaggiano gli agricoltori”.
Lo sottolinea Confagricoltura in relazione ai dati provvisori sull’inflazione appena diffusi dall’Ansa, da cui emerge il rialzo dei prezzi dei prodotti alimentari non lavorati (+2,6% a novembre 2011 rispetto allo stesso mese del 2010, a fronte di un’inflazione generale al 3,3%). Per comprendere la situazione in atto, Confagricoltura pone come esempio emblematico le quotazioni delle clementine, sulla base dei dati rilevati oggi (30 novembre 2011) da “Sms Consumatori”, l’osservatorio avviato dal ministero per le Politiche agricole: il prezzo di vendita delle clementine al produttore è stato di 0,28 euro/kg, quello all’ingrosso di 1,13 euro/kg e il prezzo finale di vendita è stato mediamente di 1,75 euro/kg quasi sette volte in più (circa il 700%) di quello nelle campagne. La quotazione media delle clementine al consumo, negli ultimi 15 giorni è stata di 1,89 euro/kg. Per le imprese agricole - ricorda Confagricoltura - solo a partire da ottobre c’è stato un parziale recupero di redditività, dopo un lungo periodo di riduzioni generalizzate dei prezzi all’origine di frutta e verdura. Resta la forbice tra prezzi al consumo e prezzi finali.
“Abbiamo sollecitato più volte - conclude l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - un riequilibrio della filiera”.