Accesso al credito delle PMI: crescono i fondi europei
Si deve innanzitutto rinforzare un programma che già per il periodo 2007-2013 ha reso disponibile 1 miliardo e 100 milioni di euro che con effetto di leva fino a 30 miliardi per i crediti e a 7 per il "venture capital", ovvero il capitale a rischio. I fondi dell'attuale programma europeo per la competitività sono gestiti dalla Banca Europea d'Investimento (BEI) e dagli intermediari finanziari – ovvero le banche -nei diversi Paesi dell'Unione europea.
Si stima che finora 146.000 piccole e medie imprese hanno potuto beneficiare di questi fondi, e si tratta di imprese che altrimenti non avrebbero avuto accesso al credito. Nel solo periodo compreso tra maggio 2010 e maggio 2011, vi sono stati ben 90.000 beneficiari. Le imprese italiane destinatarie risultano essere 21.338, con quasi due miliardi di euro erogati a loro favore. Questo programma rivela essere essenziale per la vita delle PMI e queste cifre mettono l'Italia al primo posto nell'elenco dei beneficiari. Per la fine del piano d'azione attuale, nel 2013, si prevede un numero di 300.000 imprese beneficiarie e la creazione di 400.000 posti di lavoro.
In futuro il programma per la competitività delle piccole e medie imprese riceverà un sostegno maggiore da parte dell'Unione europea. Il nuovo programma per la competitività 2014 – 2020, che si chiamerà COSME, è ancora più ambizioso e disporrà di 1 miliardo e 400 milioni di euro di capitale iniziale. Con l'effetto leva si prevede la disponibilità materiale di 25 miliardi.
Nell'ambito dell'innovazione e della ricerca la Commissione europea ha poi lanciato Orizzonte 2020, il successore del corrente Settimo Programma quadro. Quest'iniziativa disporrà di un budget sostanzialmente aumentato rispetto ad adesso: per il periodo 2014-2020 la Commissione ha proposto di portarlo da 54 a 80 miliardi. Di questi, circa 7 miliardi di euro saranno destinati all'accesso al credito delle PMI, al venture capital e allo start up di imprese che siano caratterizzate da soluzioni innovative in campo industriale. Un'altra novità sarà anche il maggior utilizzo dei fondi regionali europei, come strumenti di garanzia per l'accesso ai capitali, con lo stanziamento di circa 15 miliardi.
Inoltre, per ovviare al problema del ritardo dei pagamenti lo scorso mese la Commissione europea ha chiesto a tutti i Paesi UE di anticipare al marzo 2012, anziché 2013, l'adozione nella legislazione nazionale della direttiva sui ritardi dei pagamenti. Obbligare le pubbliche amministrazioni a pagare entro 30 giorni vorrebbe dire mettere in circolazione 180 miliardi di liquidità, a favore della crescita e degli investimenti delle PMI. Di questo, circa un terzo riguarda l'Italia.
Infine, il ruolo della Banca europea per gli investimenti risulta essere fondamentale nel contesto della crisi. La BEI ha infatti avviato un piano anti-crisi con una linea di 40 miliardi per prestiti alle piccole e medie imprese per il periodo 2008-2011. In vista del 2012 la BEI ha già alzato il tiro, stanziando altri 10 miliardi di euro per crediti in favore delle PMI.