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Sorveglianza delle frontiere: nasce EUROSUR

20/12/2011
Sorveglianza delle frontiere: nasce EUROSURLa Commissione europea ha proposto di istituire un sistema europeo di sorveglianza delle frontiere, che si chiamerà "EUROSUR" e servirà ad aumentare il coordinamento all'interno dei Paesi UE e tra un Paese e l'altro, per prevenire e affrontare le forme gravi di criminalità quali il traffico di droga e la tratta degli essere umani, e per diminuire i decessi dei migranti in mare.

Grazie al meccanismo di EUROSUR, le autorità di sorveglianza delle frontiere potranno scambiarsi informazioni operative e cooperare tra loro, con l'agenzia europea di controllo delle frontiere esterne, FRONTEX, e con i Paesi vicini. Insieme all'utilizzo di tecnologie più moderne, queste azioni potranno salvare le vite dei migranti che tentano di raggiungere le coste dei nostri Paesi su imbarcazioni piccole e insicure, molto difficili da localizzare.

"EUROSUR aiuterà a scoprire e combattere le attività delle reti criminali e sarà uno strumento cruciale per salvare la vita di migranti che attraversano i mari per approdare sulle coste dell'UE", ha affermato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni. "Il nuovo sistema contribuirà a una gestione integrata delle frontiere, garantendo anche il rispetto dei diritti fondamentali, della protezione dei dati e del divieto di respingimento".

La condivisione di conoscenze sarà garantita da un sistema di interfacce grafiche per la presentazione di dati, informazioni e intelligence. I quadri saranno strutturati in maniera simile in tutti gli Stati UE. Inoltre, per individuare le piccole imbarcazioni, FRONTEX istituirà un servizio comune di strumenti di sorveglianza combinando immagini satellitari e informazioni tratte dai sistemi di segnalazione delle navi. Aumenterà così la possibilità di identificare e seguire le rotte delle reti criminali per il trasporto illegale di migranti e stupefacenti.

Finora il settore della sorveglianza di frontiera è stato caratterizzato dall'assenza di coordinamento poiché mancano procedure, reti o canali di comunicazione adeguati per lo scambio di informazioni. In alcuni Stati si contano fino a sei diverse autorità coinvolte nella sorveglianza delle frontiere marittime, che talvolta gestiscono sistemi di sorveglianza paralleli, senza regole e programmi di lavoro chiari. Grazie a EUROSUR ogni Stato situato lungo le frontiere esterne terrestri e marittime sta già creando centri nazionali di coordinamento per la sorveglianza di frontiera, che costituiranno gli unici punti di contatto per lo scambio quasi in tempo reale di dati, informazioni e intelligence tra guardie di frontiera, guardie costiere, polizia e altre autorità nazionali, ma anche con FRONTEX e altri centri nazionali, il tutto tramite una rete protetta.

Con un esperimento pilota del novembre 2011, FRONTEX ha collegato tra loro i primi sei centri nazionali di coordinamento in Italia, Spagna, Francia, Polonia, Slovacchia e Finlandia, mentre gli altri saranno collegati nel 2012 e nel 2013. Per migliorare il controllo delle frontiere esterne, la Commissione ha già proposto di rafforzare la governance globale dello spazio Schengen e di introdurre una gestione più moderna ed efficiente dei flussi di viaggiatori alle sue frontiere esterne.

nella foto Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni

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