Anticontraffazione: prima etichetta RFid a vetro artistico
L’etichetta RFId rappresenta un’autentica “rivoluzione” nella lotta alla contraffazione perché, attraverso l’apposizione di un microchip “aggiornabile” collegato ad una banca dati centralizzata, rende tracciabile il prodotto, impedendone la clonazione.
La tecnologia è di derivazione americana (come Internet è di origine militare), ma il processo applicativo è “made in Italy”, grazie ad un’azienda veneziana: la “Novarex” di Martellago (capofila di “RFId Soluzioni”) impegnata anche nel progetto nazionale di applicazione delle etichette a radiofrequenza alle produzioni del Consorzio Armaioli Italiani.
Il processo di verifica di un oggetto “taggato” RFId è semplice: basta passarlo su un apposito lettore posizionato nel punto vendita o davanti ad uno smartphone di ultima generazione per vedere apparire sul visore la sua “carta d’identità”: se l’immagine o le informazioni non coincidono con l’oggetto, è evidente che si tratta di una contraffazione.
La tecnologia RFId può essere applicata anche a molte tipologie merceologiche (dall’agroalimentare all’abbigliamento) a dimostrazione che, nella lotta alla contraffazione, l’innovazione tecnologica può dare un contributo importante; basta volerlo!