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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Quale futuro per il settore agroalimentare?

25/09/2006
Cambiamenti in vista per lo sviluppo rurale: le regioni,infatti, stanno per varare la Programmazione 2007-2013. Alla luce di tutto ciò, qual è la situazione attuale del settore agricolo? E quale futuro avrà? Se ne è discusso a Mestre, in un incontro dal titolo “Politiche del settore agroalimentare”, organizzato da CGIL – FLAI Veneto. Esperti, docenti universitari e rappresentanti sindacali a confronto su un settore che in Veneto è particolarmente importante. Basti pensare che, in base ai dati di Veneto Agricoltura, nel 2003, il Valore Aggiunto del settore agroalimentare veneto era pari circa 4,8 miliardi di Euro, dei quali 2,7 generati dal settore agricolo e la restante parte dall’industria alimentare.

“La sfida, per il Veneto, è di ottenere uno sviluppo differente di quello conosciuto di recente. Uno sviluppo in cui ambiente, qualità e sicurezza alimentare abbiano un ruolo primario” ha detto Roberto Montagner, Segretario Generale FLAI Veneto. “Abbiamo prodotti alimentari al top, come i formaggi ed il vino” ha aggiunto Montagner “ma che sono in crisi. Bisogna quindi, tra le varie strategie possibili, fare in modo che il turismo guardi più al territorio e dai prodotti che può offrire. In questo, dobbiamo prendere esempio dal Trentino Alto-Adige, il quale sta dimostrando di agire bene in tal senso.”

Si è discusso anche della nuova politica di sviluppo rurale in relazione alla PAC – Politica Agricola Comunitaria. “La riforma cosiddetta Fischler introduce, rispetto al passato, nuove misure per la qualità, adeguamento a nuovi standard, benessere degli animali e consulenza aziendale” ha affermato Gianni Cicia, Docente all’Università Federico II di Napoli. “Sono inoltre previsti” ha continuato”premi perla partecipazione a sistemi di qualità,finanziamento fino al 70% per programmi di promozione ed un incentivo alle aziende, dal2007,con il quale aiutare gli agricoltori a recepire la nuova “filosofia” della PAC.”

Bisogna però tener presente che siamo in un periodo di transizione.”Da un lato,c’è l’esigenza di partire subito, ma dall’altro lato si deve tener conto che la normativa non è stata ancora definita” ha detto Pietro Cecchinato, della direzione Piani e Programmi del Settore Primario della Regione Veneto.”Il settore agricolo di questa regione è molto competitivo e dinamico “ ha aggiunto “ma deve essere valorizzato”.

E’ inoltre necessario specificare che cosa si intende per azioni quali sviluppo e competitività. “Si è competitivi quando si offre un prodotto che, pur più costoso rispetto agli altri, meglio risponde alle esigenze del territorio” è la convinzione di Teresa Del Giudice, dell’Università Federico II di Napoli, la quale ha inoltre puntualizzato: “L’Italia non è un paese a vocazione agricola. E’un paese a destinazione agricola, quindi sviluppo agricolo e sviluppo rurale devono percorrere su binari differenti”.

E per il Veneto le questioni fondamentali sono tre: “Innanzitutto bisogna riproporre, come scelta base, temi come qualità e sicurezza alimentare” ha detto Roberto Montagner. “Basti pensare che siamo ancora in crisi profonda per quanto riguarda il settore avicolo, malgrado si è visto che l’influenza aviaria è stata solo una questione dei mass-media. Poi” ha affermato “E’ necessario credere nella nuova frontiera del bio-etanolo, in vista della riconversione degli zuccherifici. In questo modo, saranno mantenuti gli attuali posti di lavoro e se ne creeranno di nuovi, in particolare per i più giovani. Inoltre” ha concluso Montagner “la Regione Veneto deve essere particolarmente attenta ed impegnarsi di più nei confronti dei distretti e delle filiere. La sfida è quella di puntare con decisione alla qualità, attraverso strumenti come la tracciabilità dei prodotti. Perché, per il settore agroalimentare ,qualità e sicurezza alimentare vanno di paripasso.”

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