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C’è la crisi? Ecco i "trucchi" per risparmiare con qualità

09/01/2012
Il 57% degli italiani ha ridotto lo spreco di cibo per effetto della crisi. E’ quanto emerge dalla presentazione dei risultati di una indagine Coldiretti-Swg su come sono cambiati i comportamenti d’acquisto con la crisi, dalla quale si evidenzia che ben tre italiani su quattro (72%) prestano una maggiore attenzione alla spesa rispetto al passato. Tra coloro che hanno ridotto lo spreco il 47% lo ha fatto – sottolinea la Coldiretti – facendo la spesa in modo più oculato, il 31% riducendo le dosi acquistate, il 24% utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18% guardando con più attenzione alla data di scadenza. Si tratta – sostiene la Coldiretti – di una tendenza positiva in un Paese come l’Italia dove a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre dieci milioni di tonnellate per un valore stimato in 37 miliardi.

Dopo anni si inverte la tendenza e aumenta il tempo dedicato dalla maggioranza degli italiani (55%) a fare la spesa. Il 61% degli italiani confronta con più attenzione i prezzi, il 59% guarda alle offerte 3x2 ma ben il 43% si accerta comunque della qualità dei prodotti e una percentuale analoga verifica la provenienza. Emerge una tendenza alla ricerca del miglior rapporto prezzo qualità per l’alimentazione davanti alla vastità dell’offerta sugli scaffali ma solo il 16% degli italiani dichiara di aver ridotto la spesa o rimandato gli acquisti alimentari. La consapevolezza dell’importanza dell’alimentazione è evidente, se confrontata ad altri beni di consumo come l’abbigliamento, per il quale ha ridotto la spesa il 51%, o le vacanze (50%) o, ancora, i beni tecnologici (34%).

In Italia la tavola è - sottolinea la Coldiretti - una componente importante della spesa familiare con un valore per famiglia che è stato di 467€ al mese nel 2010, pari al 19% del totale. Non sprecare il cibo, in tempo di crisi è una scelta di sobrietà che non solo è un modo per risparmiare senza rinunciare ad ingredienti di qualità, ma è anche un impegno concreto per l’ambiente con una minore produzione di rifiuti, il cui smaltimento rappresenta oggi uno dei principali problemi delle economie sviluppate.

I piatti antispreco che è possibile realizzare aguzzando l’ingegno sono tanti, basta solo un po’ di estro e passione per la buona tavola per ottenere ottimi risultati. Con gli scarti degli alimenti per esempio è possibile realizzare squisite portate, si va da un gustoso risotto cucinato con i gambi e foglie di carciofo ad un succulento sformato di finocchi che utilizza le foglie esterne e i ciuffi verdi dei finocchi da unire ad un po’ di formaggio grattugiato e mollica di pane che di solito viene buttata via. Se avanza del pane, invece, si può optare per la più classica panzanella aggiungendo semplici ingredienti sempre presenti in ogni casa come pomodoro olio e sale o bollirlo insieme a della verdura per realizzare un tradizionale pane cotto e rape, tipico della cucina meridionale. E ancora si può cucinare senza spreco un’ottima frittata di maccheroni che unisce ai carboidrati della pasta avanzata dal giorno prima le proteine dell’uovo per un piatto unico, molto nutriente o classiche polpette recuperando della carne macinata avanzata semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio o la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia e per non buttare via la frutta basta cuocerla e trasformarla in marmellata o semplicemente comporla in una squisita macedonia. Alcuni piatti poi come la tradizionale ribollita che utilizza cibi poveri come fagioli, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo, i canederli trentini o la pinza veneta rappresentano non solo una valida soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato con ricette storiche divenute simbolo della cultura enogastronomica e del territorio italiano.

COSA HAI FATTO PER RIDURRE LO SPRECO?

Spesa in modo più oculato 47%

Riducendo le dosi acquistate 31%

Utilizzando quello che avanza 24%

Più attenzione alla data di scadenza 18%

Fonte: Indagine Coldiretti/Swg

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