Inquinamento atmosferico, nuove iniziative Regione Veneto
11/01/2012
La battaglia contro l’inquinamento atmosferico è difficile ma non impossibile. Un esempio di questa guerra contro lo smog lo si è visto alcuni anni fa quando in una domenica di febbraio del 2007 si è attuato uno stop della circolazione quasi totale in tutto il nord Italia e nel Canton Ticino. Lo aveva deciso un summit dei responsabili dell’ambiente regionali e provinciali di tutto il nord Italia. Altri esperimenti simili non si sono più svolti, non solo perché è mancata la volontà politica per farli, ma anche perché si è affievolita la volontà di combattere questo pericoloso prodotto dell’attività umana. Inoltre da quel 25 febbraio del 2007 i decisori politici che si sono succeduti alla guida delle nostre istituzioni pubbliche hanno rallentato la lotta all’inquinamento atmosferico e soprattutto hanno dimenticato o finto di dimenticare, che il problema non doveva esaurirsi con quello stop dei veicoli inquinanti ma doveva proseguire con tutta una serie di azioni strutturali che avrebbero completato il progetto. Ma ora c’è una buona notizia. L’assessore all’Ambiente regionale Maurizio Conte, con una iniziativa che non può che essere considerata positiva, ha deciso di riproporre alle Regioni e alle Province del Nord una nuova giornata di stop alla circolazione, che potrebbe anche essere ripetuta. Ma la singolarità di questa iniziativa ambientale è stata quella di concertare le azioni con il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, con il quale Conte si è incontrato nei giorni scorsi a Milano, per decidere, oltre che le modalità della giornata ecologica, anche l’organizzazione e il finanziamento di tutte le iniziative che nella loro totalità dovrebbero ridurre, e di molto, l’inquinamento dell’aria. Ecco perché ci sembra interessante l’iniziativa presa dall’attuale Assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte che per tentare di ridurne l’impatto è in procinto di contrastarle con l’adozione di importanti provvedimenti strutturali. Ma vediamo quali sono i settori che, oltre alla mobilità veicolare, concorrono alla formazione dell’inquinamento. Infatti fino a qualche anno fa non ci si era reso conto che l’inquinamento prodotto dalla circolazione veicolare era una minima parte dell’inquinamento complessivo. Ad esempio gli inquinanti della combustione dei motori a scoppio rappresenta circa il 15% del totale. Al secondo posto –con il 35% del totale- le emissioni dei settori produttivi, soprattutto quelli per la produzione di materie plastiche, vernici, solventi, asfalti, cementi ecc. Inoltre producono inquinanti. le fonderie, le cartiere, le acciaierie e l’anodizzazione dell’alluminio. E’ anche necessario non dimenticare che, sia pure in minima quantità, la gestione dei rifiuti, che peraltro nella nostra regione è considerata a livello di eccellenza, produce inquinanti. Esistono poi le polveri sottili che oltre a contenere alcuni componenti della combustione dei carburanti, portano con se anche inquinanti provenienti da altri paesi. Inoltre ci sono gli inquinanti emessi dalle apparecchiature di riscaldamento e refrigerazione che inquinano. E’ dunque evidente che se non inizieremo a lavorare sul serio verso tutti questi siti inquinanti anche le azioni più plateali del blocco del traffico non saranno determinanti per la riduzione dell’inquinamento dell’aria. Insomma solo con un progetto strategico di queste dimensioni potremo sperare, entro alcuni anni, di migliorare l’ambiente in cui viviamo.
Gianni Genghini, associazione “L’Azzurro intorno a noi.”
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