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Giorno della Memoria, concerto dedicato alla cultura ebraica

12/01/2012
Riparte domenica 14 gennaio la XIII Stagione Concertistica dei Virtuosi Italiani in Sala Maffeiana a Verona. Il primo appuntamento del nuovo anno sarà un omaggio al Giorno della Memoria, che cade il 27 dello stesso mese, in ricordo della Shoah e delle vittime delle leggi razziali, e vedrà salire sul palco l’orchestra veronese insieme al violinista Pavel Vernikov e al tenore Mati Turi. In programma musiche di Bruch, Hoffmann e Shostakovich. Biglietti da 13 a 16 euro (segreteria.artistica@virtuosiitaliani).

Il concerto apre con Kol Nidrei, breve “Adagio su melodie ebraiche” per violoncello e orchestra, che sarà interpretato nel ruolo di solista dal primo violoncello dei Virtuosi Italiani, Leonardo Sapere. Il brano è diventato tanto popolare per la sua toccante vena lirica da rendere celebre l’autore tedesco Max Bruch, che lo scrisse nel 1881. A seguire, in prima esecuzione a Verona, il Divertimento ebraico per violino solo, cantor e orchestra che il compositore russo Leonid Hoffman ha dedicato proprio a Pavel Vernikov, presentato la prima volta all’Estate Musicale a Portogruaro del 2007 e riproposto con altrettanta fortuna al Festival delle Nazioni dell’anno successivo. Un brano in cui Hoffman ha ritrovato le proprie radici ebraiche, dando vita a uno stile personale che utilizza le tradizioni musicali sacre e profane di questa cultura all’interno di un processo compositivo colto. Mentre l’orchestra ha un’impostazione necessariamente classica, nell’uso del violino solo l’autore ha attinto alle tecniche popolari del klezmer e del tutto inconsueta è la presenza del cantor, che è invece figura essenziale all’interno della tradizione ebraica della musica per il culto. La modalità esecutiva dei canti di questa tradizione lontanissima e immutata richiede una vocalità molto particolare che in questo caso sarà associata a testi tratti dalla Bibbia e da canzoni tradizionali, pagine di profeti e di teologi, canti di nozze e salmi per raccontare in maniera descrittiva ed evocativa le suggestioni e le memorie di un intero popolo. Chiuderà il concerto La Sinfonia da Camera op.110a, trascrizione per orchestra d’archi di Rudolf Barshai dal Quartetto n.8 di Dmitrij Shostakovich. La partitura di quest’opera, in entrambe le versioni, è nata nel 1960, in occasione della visita che Shostakovich compì a Dresda per scrivere le musiche del film Cinque giorni, cinque notti dedicato al bombardamento che nel 1945 aveva devastato la città. Il compositore rimase così sconvolto che in pochissimi giorni diede vita a uno dei suoi brani più tragici, dedicandolo alle vittime della Guerra e del nazifascismo.

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