Sportello unico per gli adempimenti IVA transfrontalieri
La proposta presentata riguarda gli aspetti per cui sono necessarie regole comuni, quali l'ambito di applicazione del regime, gli obblighi in materia di comunicazione, le dichiarazioni IVA, la valuta, i pagamenti e la documentazione. Lo sportello unico consentirà alle imprese di dichiarare e pagare l'IVA nel Paese UE dove risiedono, anziché in quello del loro cliente. Anche se il sistema è attualmente limitato ai prestatori non UE di servizi elettronici, verrà presto esteso alle imprese dell'Unione ed ai servizi di tele e radio diffusione e telecomunicazione e in futuro ad ancora più attività, comprese le cessioni di beni.
L'iniziativa dello sportello comune compie un primo passo di un ampio programma di lavoro che porterà alla piena e tempestiva attuazione del nuovo regime. La Commissione invita tutti i Paesi UE ad approvare queste misure nel 2012, perché è essenziale un approccio comune, soprattutto nell'elaborazione dei sistemi informatici che consentiranno il necessario scambio di informazioni tra le autorità tributarie dei 27 Paesi UE.
Il commissario europeo per la Fiscalità e l'unione doganale, l'audit interno e la lotta antifrode, Algirdas Šemeta, ha dichiarato: "La complessità dell'attuale sistema IVA dell'Unione rappresenta un ostacolo per chi vuole fare affari nell'Unione. Lo sportello unico agevolerà notevolmente l'espansione transfrontaliera delle start-up europee, il che a sua volta contribuirà a generare crescita e posti di lavoro".
Dal luglio 2003 esiste già uno sportello unico che semplifica gli adempimenti IVA per i fornitori non europei di servizi elettronici ai consumatori UE. Il sistema funziona bene, consentendo agli operatori non UE che devono pagare l'IVA di scegliere un unico luogo per l'assolvimento di tutti gli adempimenti. La presentazione di un'unica dichiarazione IVA e il pagamento avvengono tramite questo portale elettronico unico e sulla base delle informazioni fornite, il pagamento è assegnato automaticamente ai diversi Paesi dell'Unione nei quali é dovuta l'IVA.
Il 1° gennaio 2015 cambieranno le norme IVA anche sul luogo di prestazione dei servizi per le società di telecomunicazione, tele e radio diffusione o servizi elettronici destinati a Paesi dell'UE. Permettendo di pagare l'IVA nel paese di appartenenza del destinatario, si dovrà allargare l'attuale ambito di applicazione del sistema attuale che al momento funziona solo per le imprese di Paesi terzi che prestano servizi elettronici. Il portale web comune, esteso anche alle imprese UE, permetterà ai prestatori di dichiarare l'IVA, esigibile negli altri Stati dell'Unione, nel proprio Paese di residenza.
Nella foto il commissario europeo per la Fiscalità e l'unione doganale, l'audit interno e la lotta antifrode, Algirdas Šemeta