Sono 3.110 le assunzioni che le imprese private appartenenti ai settori dell’industria e dei servizi in provincia di Venezia prevedono di fare tra gennaio e marzo del 2012, contro le 1.190 degli ultimi tre mesi dello scorso anno. E’ quanto emerge dai risultati della terza edizione dell’Indagine Excelsior a cadenza trimestrale realizzata da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro e che presenta il quadro dei fabbisogni di manodopera a cadenza trimestrale anche a livello provinciale.

L’indagine è stata rivolta a un campione di circa sessanta mila imprese a livello nazionale con almeno un addetto dipendente, mediante interviste realizzate tra l’11 ottobre e il 7 dicembre 2011. A livello provinciale, i dati sono stati rielaborati dal Servizio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Venezia.

In un contesto economico provinciale caratterizzato da ancora evidenti criticità sul fronte del mercato del lavoro, con aumenti del numero di ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni, risulta che le imprese del Veneziano, nel primo trimestre di quest’anno, hanno programmato di effettuare, in tutto, circa 3.110 assunzioni, il 71,5% non stagionali e il 28,5% a carattere stagionale, dove i relativi rapporti di lavoro saranno destinati in gran parte a concludersi nell’arco del trimestre stesso. Questa percentuale è superiore sia al dato regionale sia a quello nazionale, ma è giustificata dalla particolare struttura produttiva locale dove il turismo e attività collegate hanno un peso rilevante. Le uscite di personale dipendente previste sono invece 4.120 e pertanto il saldo risulta negativo per 1.010 unità. La maggioranza delle assunzioni programmate (il 58% del totale) è concentrata nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

Sotto il profilo settoriale, la percentuale più consistente di assunzioni programmate nel primo trimestre 2012 - l’81% - continua a riguardare il settore dei servizi, circa il 13% l’industria, mentre le costruzioni non raggiungeranno il 6% del totale. All’interno di questi macrosettori, assume un particolare rilievo il comparto turistico ed il commercio. Nei tre mesi in questione, il turismo e la ristorazione assorbono il 28% delle nuove assunzioni preventivate in provincia, il commercio il 21% e, a maggior distanza, si collocano i trasporti (10%), i servizi alle persone e operativi (9% entrambi). Industria, costruzioni e servizi avanzati sono i settori che assumono meno.

Passando al tipo di contratto, la quota più rilevante di assunzioni avviene mediante la tipologia a tempo determinato. Seguono quelle a tempo indeterminato, mentre risulta residuale il ricorso ad altre forme contrattuali. Alle assunzioni a tempo indeterminato, il 29,7% del totale, dato superiore rispetto al Veneto ma inferiore a quello italiano, si contrappongono, quindi, quelle a tempo determinato, la cui quota sul totale delle entrate assume in questo trimestre un’incidenza più rilevante. Quelle a termine assorbono, infatti, il 61,2% delle assunzioni, un valore molto elevato e maggiore sia al Veneto sia all’Italia. Su tale forma contrattuale incide la richiesta di personale stagionale, che nei tre mesi esaminati rappresenta il 28,5% del totale delle assunzioni. Il contratto a tempo determinato, però, non viene offerto dalle imprese provinciali solo per l’assunzione di stagionali: una porzione di tale tipo di contratto è tesa a coprire picchi di attività, alla sostituzione temporanea di personale e a “testare” i nuovi assunti in vista di una eventuale futura assunzione.

Le imprese veneziane intendono assumere l’11,1% di laureati, percentuale inferiore di circa 3,5 punti rispetto alla media regionale e nazionale; superiore, invece, sia rispetto al Veneto che all’Italia, la quota dei diplomati, che si attesta al 50%. Più limitata la domanda di lavoratori con una qualifica professionale (10,5%), mentre per il 28,5% delle assunzioni non viene richiesta alcuna formazione specifica. Analizzando i settori di attività, la richiesta di laureati risulta essere in linea nei servizi e nell’industria e costruzioni (rispettivamente, 11,1% e 10,9%), mentre i diplomati e coloro che sono in possesso di una qualifica professionale sono più richiesti nel settore dei servizi; per il personale a cui non è richiesta una preparazione scolastica specifica, invece, le percentuali di assunzioni programmate sono maggiori nell’industria e costruzioni rispetto al settore dei servizi.