Frutta e verdura gratis lungo il Canal Grande
L’iniziativa promossa da Coldiretti nel capoluogo veneto è stata organizzata per denunciare le perdite enormi a causa del blocco della circolazione dei Tir e per segnalare immotivati aumenti di prezzi (secondo le prime rilevazioni fino al 40%) che si stanno verificando nella vendita al dettaglio e che colpiscono le fasce più deboli della società.
Infatti, la consegna più consistente del carico omaggio è stata destinata alla mensa dei poveri di Betania in Cannaregio.
Il direttore di Coldiretti Veneto, Enzo Pagliano, che ha guidato la delegazione degli imprenditori ha sottolineato come questo stallo comprometta la presenza della produzione italiana sui mercati esteri e incoraggi i flussi di importazione di storici concorrenti, come Spagna, Grecia, Marocco e Olanda.
“Anche il nord Italia non è stato risparmiato da questa paralisi – ha continuato Pagliano - in molti casi si registrano difficoltà nell'approvvigionamento che impediscono il tempestivo rifornimento dei punti vendita di ortofrutta, latte e carne visto che l’86 per cento dei trasporti commerciali in Italia avviene su strada.”.
L’autosufficienza del Veneto – precisa Coldiretti - è garantita dai 4,7 miliardi di euro di produzione lorda vendibile realizzata su una superficie di 850 mila ettari coltivata da circa 80 mila imprese agricole che occupano 60mila addetti alle dipendenze o autonomi.
Certamente questa produttività elevata deriva dalla presenza di produzioni ad alto valore aggiunto: zootecniche, vitivinicole e ortofrutticole che rappresentano il carattere distintivo dell’agricoltura regionale molto diversificata e variegata.
“La reperibilità di molti beni agroalimentari – ha spiegato Pagliano - anche di prima necessità è facilitata dalla vendita diretta. Basti pensare ai numerosi distributori di latte fresco sparsi nelle province, al centinaio di mercati a chilometro zero diffusi sul territorio e alle numerose aziende agricole con spacci aperti al pubblico”.
“Un sistema vincente, dove i costi sono invariati grazie alla riduzione dei passaggi” - ha ribadito Pagliano ricordando che la filiera corta è sinonimo di certezze perché garantisce qualità, risparmio sulla spesa fino al 30%, e tutela ambientale grazie alla provenienza locale.
“Dobbiamo difendere la cultura della stagionalità e delle produzioni locali che rappresentano un valore economico, di tradizioni e culturale. I fatti di questi giorni evidenziano come l’abitudine ad acquistare tipicità “controstagione” o di provenienza estera condiziona i consumatori ed è fortemente legata ai trasporti delle merci”.