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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Bonifica senza soldi: tagli che fanno male ad una comunità

07/02/2012
Penalizzare la bonifica significa abbandonare a se stesso un territorio fragile, per un terzo posto sotto il livello del mare, come quello veneto, ma anche la vita sociale e le attività economiche che vi si sono insediate.

E’ questo il preoccupato commento del presidente di Confagricoltura Veneto, Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, alle cifre del bilancio regionale di previsione 2012, che tratta la bonifica come fosse un comparto di cui la società veneta può fare a meno, come una spesa superflua cui si può anche rinunciare senza troppe conseguenze. Basti pensare che lo stanziamento per la gestione degli impianti di sollevamento meccanico della bonifica idraulica, degli impianti di irrigazione e per la manutenzione ordinaria delle opere pubbliche di bonifica, è passato dai 6,5 milioni del 2010, ai 4 del 2011 e ai 2,5 del 2012: e per tutta la regione!

La prima vittima di questo micidiale trend di finanziamento, prosegue Giangiacomo Bonaldi, è ovviamente il Delta del Po, una terra che è letteralmente salvata dalle acque grazie al lavoro incessante delle idrovore e nella quale i tagli sopra accennati avranno come inevitabile conseguenza un aumento della contribuenza privata quantificabile intorno al 20%.

Il quadro è completato dall’assenza di risorse, come già nel 2011, su due importanti capitoli del bilancio regionale: uno riguardante fra l’altro la difesa dal mare dei territori del Delta del Po interessati dalla subsidenza, l’altro relativo alla realizzazione di interventi urgenti nel settore della bonifica per la difesa del territorio da calamità naturali.

A questo punto, conclude il presidente di Confagricoltura Veneto, possiamo solo appellarci al senso di responsabilità degli amministratori regionali, perché si rendano conto che, se il chirurgo taglia troppo o dove non è richiesto, il paziente non può restare in vita.

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