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Una strategia per una bioeconomia sostenibile per l’Europa

16/02/2012
L’economia europea deve usare di più le risorse rinnovabili: è questo il messaggio principale della nuova strategia europea per una bioeconomia sostenibile, appena presentata dall'esecutivo comunitario. Con il previsto aumento della popolazione mondiale e l’esaurimento delle risorse naturali, l’Europa ha bisogno di risorse rinnovabili per produrre alimenti e mangimi ma anche materiali, energia e altri prodotti.

“L’innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l’Europa” è una strategia della Commissione per creare un’economia a emissioni ridotte. Il termine "bioeconomia" si riferisce a un’economia che si fonda su risorse biologiche provenienti della terra e dal mare, nonché dai rifiuti, che fanno da combustibili per la produzione industriale ed energetica e di alimenti e mangimi.

La bioeconomia europea vanta già un fatturato di circa 2 mila miliardi di euro e impiega oltre 22 milioni di persone, che rappresentano il 9 per cento dell’occupazione complessiva dell’UE. Comprende i settori dell’agricoltura, della pesca, della produzione alimentare, della produzione di pasta di carta e carta, nonché industria chimica, biotecnologica ed energetica.

Il piano si incentra su tre aspetti chiave: sviluppare tecnologie e processi produttivi nuovi, sviluppare mercati nei diversi settori della bioeconomia; e, infine, stimolare una maggiore collaborazione tra i responsabili politici e le parti interessate. "L’Europa deve passare a un’economia ‘post-petrolio’. Un maggiore utilizzo di fonti rinnovabili non è più solo una scelta ma una necessità. Dobbiamo promuovere il passaggio a una società fondata su basi biologiche invece che fossili, utilizzando i motori della ricerca e dell’innovazione. Si tratta di una mossa positiva per l’ambiente, la sicurezza energetica e alimentare e per la competitività futura dell’Europa", ha affermato Máire Geoghegan-Quinn, la commissaria responsabile per la ricerca, l’innovazione e la scienza.

Alcuni Paesi dell'Unione, fra cui la Danimarca, la Finlandia, la Germania, l’Irlanda e i Paesi Bassi hanno già elaborato delle strategie per la bioeconomia mentre a livello mondiale, Canada, Cina, Sud Africa e USA hanno strategie in questo settore, sia già attive che in corso di elaborazione.

La proposta della Commissione rientra nell’ambito di due iniziative UE 2020: "L’Unione dell’innovazione" e Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse,nonché nell’ambito del futuro programma di ricerca "Orizzonte 2020" dove sono stati proposti investimenti per 4 miliardi e 700 milioni di euro per il sostegno alla bioeconomia.

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