Vice-Presidente Rehn: dichiarazione a Eurogruppo su Grecia
Si tratta di un passo in avanti essenziale per la Grecia e per l'area dell'euro nel suo insieme, e questo programma è sostenuto da un contributo sostanziale da parte del settore privato, come ha spiegato Jean-Claude Juncker. Ciò include un haircut (taglio) nominale del 53,5% e ci sono diversi elementi del PSI ("Private Sector Involvement") che ridurranno il debito pubblico greco al livello di 120,5% del PIL entro il 2020. Al fine di raggiungere questo livello e per assicurare che il finanziamento del settore pubblico venga limitato a 130 miliardi di euro durante il periodo del programma, avevamo bisogno di diverse ore di negoziati, e questo è stato ovviamente il compito principale della scorsa notte.
Il programma si basa su una rigorosa condizionalità, basata su un rafforzamento del controllo dell'attuazione del programma attraverso la presenza maggiore e permanente della "task force" della Commissione sul terreno, supportata da esperti forniti dagli Stati membri. Al fine di migliorare l'attuazione del programma, abbiamo anche deciso di creare un conto separato attraverso il quale la Grecia dovrà versare un importo del servizio del debito il prossimo trimestre, il che certamente rafforzerà la condizionalità politica.
Ci aspettiamo che questa solidarietà senza precedenti dei partner della Grecia nell'area euro venga ora abbinata a un forte impegno da parte dei leader politici greci a dare piena attuazione al programma, in primo luogo per il bene dei loro concittadini. È chiaro che l'economia greca non più può contare su una grande amministrazione pubblica finanziata con debito a buon mercato, ma piuttosto ha bisogno di appoggiarsi sugli investimenti, greci e stranieri, per facilitare la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro. Perché questo accada, devono essere create e migliorate le condizioni per gli investimenti. Questo accadrà, ad esempio, attraverso un sistema fiscale efficiente ed equo, una pubblica amministrazione efficace, un clima imprenditoriale più favorevole, il pieno utilizzo dei fondi strutturali disponibili e un adeguamento del costo unitario del lavoro.
Quindi, tutto sommato, l'accordo di oggi è una pietra miliare fondamentale della nostra risposta globale alla crisi e con questo accordo abbiamo una reale possibilità di svoltare e passare dalla stabilizzazione alla promozione della crescita sostenibile e alla creazione di posti di lavoro.
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