La Regione Veneto e la bilateralità artigiana regionale (EBAV CEAV e CEVA) hanno siglato una convenzione che ha l’obiettivo di sostenere le imprese artigiane e rafforzarne la competitività al tempo stesso favorendo la creazione di nuova occupazione. Una sinergia d’intenti che si è tradotta nell’emanazione da parte della Regione del Veneto di avvisi pubblici per la presentazione di progetti cofinanziati dai diversi soggetti per un totale di 4miloni 200mila gli euro. Ne parliamo con Stefano Stenta, Presidente di EBAV.

E’ un’operazione che vede per la prima volta coinvolto, in modo molto significativo, pubblico e privato: nella fattispecie la regione Veneto e i tre enti bilaterali dell’artigianato EBAV, CEAV e CEVA. L’idea è stata quella di mettere insieme i nostri fondi con quelli della Regione, consapevoli come siamo delle loro difficoltà di bilancio. Quindi noi siamo andati incontro a loro e loro sono riusciti a sbloccare fondi europei creando un circuito virtuoso che è unico in Italia.

Poi ci abbiamo messo le idee che nascono dalle richieste del mondo datoriale e sindacale veneto. Sappiamo che a fronte dell’attuale crisi che tutti conosciamo, la maggior parte delle imprese ha bisogno di reinventarsi. Quelle che sono disponibili ad investire in innovazione, internazionalizzazione e soprattutto sono disponibili a riqualificare i propri dipendenti hanno oggi una marcia in più.

Mi pare che qualità sia il filo che mette insieme tutti questi progetti, che il vero obiettivo sia dare professionalità a chi vuole entrare nel modo dell’artigianato…

Professionalità per chi vuole entrare nel mondo dell’artigianato, ma anche per chi c’è già dentro perché l’obiettivo è stabilizzare l’occupazione e la qualificazione è davvero la chiave. Qualche volta è difficile rendersene conto perché siamo tutti coinvolti nella nostra quotidianità del fare. La formazione invece è un elemento di programmazione che guarda al domani. Non è facile ma se non si fa formazione non prepariamo le nostre imprese alle sfide del domani.

Certo, però questo guardare al domani richiede anche ottimismo ed invece mi pare che anche tra gli imprenditori in questo periodo di ottimismo ce ne sia davvero poco.

Beh, quando siamo bombardati giorno dopo giorno da tutta una serie di notizie, non è semplice essere ottimisti. Nella mia esperienza di imprenditore, trovo molti colleghi disillusi. Ma trovo anche colleghi con un grandissimo coraggio e che continuano ad investire. Quello che forse è un po’ più complicato rispetto a qualche anno fa, quando lavorava la generazione dei miei genitori, è che oggi devi investire con grande professionalità perché non puoi sbagliare in quanto le risorse sono limitate e quindi devi inevitabilmente sapere dove stai andando.

Comunque le prospettive ci sono per chi opera sui mercati emergenti, magari dell’estremo oriente. Ma bisogna dire che noi qua siamo piccoli e dobbiamo metterci insieme per affrontare mercati lontani con culture e lingue diverse. Ancor più complicato è per chi lavora per il mercato interno che è fermo in questo momento.

Speriamo che sia solo ‘in questo momento’, speriamo che passi con il 2012?

Io sono convinto che a macchia di leopardo, alcuni settori vadano comunque bene già ora. È che a livello macro, è nella sommatoria di tutti i settori che i risultati sono negativi. Ci sono alcune aziende che stanno oggi viaggiano molto, molto bene. Noi stiamo utilizzando quelle come esempio per tutti gli altri colleghi affinché si accodino a queste eccellenze e dietro a quelle speriamo di ricondurre un po’ alla volta tutto il sistema veneto.

M.O.