Inflazione: balzo verdure (+8,6%) per neve e gelo
01/03/2012
Due settimane di neve e gelo sui quali si sono innescati anche fenomeni speculativi hanno spinto i prezzi delle verdure dell’8,6 per cento che insieme all’incremento di benzina (+18,7 per cento) e gasolio da autotrasporto (+25,4 per cento) hanno fatto volare il carrello della spesa (+4,5 per cento) al top dal 2008. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Istat sulla risalita al 3,3 per cento dell’inflazione a febbraio che sono stati fortemente condizionati dal grande freddo. Incrementi rispetto allo scorso anno si registrano - sottolinea la Coldiretti - anche per i prezzi del pesce fresco di mare di pescata (+5,9 per cento) e del pesce fresco di mare di allevamento (+8,8 per cento), per la carne bovina (+ 2,7 per cento), per la pasta con +2,3 per cento e soprattutto caffè (+14,7 per cento) mentre sono diminuiti i prezzi della frutta (-2,3 per cento). Il maltempo che ha spinto i prezzi ha causato - sottolinea la Coldiretti - circa 300 milioni di danni all’agricoltura dovuti alla perdita e mancata consegna di prodotti deperibili come verdure e latte, l’ aumento esponenziale dei costi di riscaldamento in serre e stalle e crolli di edifici rurali e stalle con migliaia di animali da allevamento morti tra mucche, cavalli, pecore, conigli e polli. Sull’aumento del costo del carrello della spesa provocato dai rincari di alimentari e carburanti pesa dunque - sostiene la Coldiretti - il maltempo che ha bloccato per due settimane le forniture facendo lievitare i prezzi alla pompa della benzina e sugli scaffali dei negozi soprattutto per i vegetali freschi con effetti anche speculativi. Il risultato dei blocchi dovuti al maltempo e dell’aumento dei prezzi è stato – continua la Coldiretti - un contenimento dei consumi che rischia di ripercuotersi sulla ripresa economica. Si stima che in soli quindici giorni nel 2012 sia stato bruciato lo 0,1 per cento del Pil per il maltempo che - conclude la Coldiretti - è costato complessivamente al Paese almeno 1,5 miliardi all’intero sistema produttivo tra i danni causati e il fermo delle attività nel settore agricolo, industriale e dei servizi, anche pubblici.
(Fonte: Coldiretti)
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