Il crimine non paga: caccia ai proventi di reato
La Commissione europea ha proposto nuove norme per una confisca più efficace e diffusa dei beni acquisiti mediante attività criminali. Questa proposta fa parte di una serie di misure per tutelare l’economia lecita dalle infiltrazioni criminali e è connessa all’agenda della strategia Europa 2020 per la crescita.
Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni, dichiara: “Dobbiamo colpire la criminalità là dove sono i suoi maggiori interessi, dando la caccia al denaro riportando i profitti generati da questa nel circuito dell’economia lecita, soprattutto tenuto conto della crisi attuale. Le autorità di polizia e giudiziarie devono avere a disposizione strumenti migliori per seguire le tracce del denaro e più mezzi con cui poter recuperare una parte più consistente dei proventi di reato”.
Gli importi recuperati dalla criminalità organizzata sono attualmente modesti se comparati agli enormi profitti generati da attività illecite come il traffico di stupefacenti, la contraffazione, la tratta degli esseri umani o il contrabbando di armi leggere. In effetti, nell’Unione Europea i profitti tratti dal crimine organizzato sono ingenti, ad esempio, il traffico illecito di stupefacenti genera importi stimati a 100 miliardi di euro l'anno mentre in Italia i proventi della criminalità organizzata sono di circa 150 miliardi di euro l’anno.
I ricavi dei gruppi di criminalità organizzata sono investiti sempre di più al di fuori del loro paese d’origine o trasferiti a terzi (spesso parenti o prestanome) per evitarne la confisca: case, automobili, ristoranti, piccole imprese e azioni societarie sono solo alcuni esempi di come i profitti illeciti possano essere reinvestiti in attività o beni leciti.
L'idea della proposta odierna è di semplificare le norme vigenti e colmare delle importanti lacune sfruttate dalla criminalità organizzata. In particolare sono previste delle norme più chiare ed efficienti per quanto riguarda la confisca dei beni non direttamente legati a un determinato reato ma comunque derivati chiaramente da attività criminali analoghe del condannato (confisca estesa). È inoltre previsto il rafforzamento delle norme sulla confisca di beni trasferiti dall’indagato a terzi che avrebbero dovuto rendersi conto della loro origine illecita. I pubblici ministeri potranno sottoporre a congelamento temporaneo i beni che rischiano altrimenti di scomparire, e la gestione di questi sarà affidata agli Stati coinvolti.
Agevolare la confisca dei beni ostacolerà le attività criminali e avrà un effetto deterrente sulla criminalità proteggendo inoltre la nostra economia dalle infiltrazioni criminali e dalla corruzione. I proventi di reato confiscati potranno cosi essere riutilizzati a scopi sociali o reinvestiti in iniziative di contrasto e prevenzione del crimine.
(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)