11 marzo: giorno della memoria delle vittime del terrorismo
L'attentato di Madrid cosi come quello di Londra del 7 luglio 2005, che fece più di 50 morti, sono due dei più violenti attentati terroristici avvenuti all'interno dell'Unione Europea.
La deputata spagnola di centro destra Teresa Jiménez-Becerril che perse sia il fratello che la cognata durante un attentato di ETA, l'organizzazione separatista basca, dichiara: "La voce e la memoria delle vittime sono le armi più forti per combattere il terrorismo. I terroristi vogliono il nostro silenzio, perché con il nostro silenzio tutta la società può scordare gli orribili crimini commessi. Ma se continuiamo a ricordare, li obblighiamo ad assumersi le proprie responsabilità e con le nostre testimonianze riportiamo la giustizia che chiedono tutte le vittime".
L'Unione europea può fare molto per fermare il terrorismo, "Mi spiace che ci si preoccupi del terrorismo unicamente dopo un attentato, quando si è più emotivi. (…) La cosa più importante è la prevenzione. Purtroppo la sicurezza e la protezione dei cittadini possono essere viste come una minaccia alla loro libertà. Io credo invece che sia il contrario: il primo diritto dell'uomo è il diritto alla vita".
Si esprime al riguardo anche il deputato inglese Sajjad Karim (ECR) che si trovava nell'Hotel Taj Mahal di Mumbay nel novembre 2008 quando i terroristi aprirono il fuoco:"Il terrorismo è una delle sfide globali che dobbiamo affrontare oggi. Tutte le vittime devono sapere che non sono sole: questo è il vero potere di questa giornata".
(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)