Pil: effetto maltempo su primo trimestre e calo consumi
20/03/2012
Il maltempo della prima metà del mese di febbraio è costato almeno 1,5 miliardi all’intero sistema produttivo tra i danni causati e il fermo delle attività nel settore agricolo, industriale e dei servizi, anche pubblici. E’ quanto stima la Coldiretti nel commentare le dichiarazioni del presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, sul fatto che “il Pil nel primo trimestre del 2012 non è andato bene a causa della caduta dei consumi”. In soli dieci giorni è stato bruciato lo 0,1 per cento del Prodotto interno lordo realizzato dal Paese in un anno e l’agroalimentare - sottolinea la Coldiretti - è stato il settore piu’ colpito, con danni stimati pari complessivamente a mezzo miliardo di euro lungo tutta la filiera (agricoltura, industria alimentare, distribuzione, trasporti, ecc.). Ma un conto pesante è stato pagato anche dai numerosi distretti dell’attività manifatturiera presenti nelle aree colpite dal maltempo, dalle calzature ai mobili fino agli elettrodomestici delle Marche, dalla ceramica dell’Emilia fino al commercio all’autotrasporto e alla pesca. L’effetto del maltempo, che in molte zone ha impedito alle persone di uscire di casa, unito a quello della crisi, si è fatto sentire anche sui consumi degli italiani che nel 2011 sono diminuiti in quantità. Secondo un’analisi della Coldiretti, le tavole degli italiani si sono impoverite in quantità dalla carne bovina (-0,1 per cento) a quella di maiale e ai salumi (-0,8 per cento), dall ortofrutta (-1 per cento) alla pasta (-0,2 per cento) fino al latte fresco (-2,2 per cento). Una situazione che potrebbe aggravarsi nel corso del 2012 per effetto dell’aumento delle aliquote Iva previsto per ottobre che costerà agli italiani oltre un miliardo solo per le spese alimentari con il passaggio dall’aliquota del 21 al 23 per cento che – conclude la Coldiretti - colpirebbe alcuni prodotti di largo consumo come l’acqua minerale, la birra e il vino ma anche specialità come i tartufi mentre a quello dal 10 al 12 per cento sono interessati dalla carne al pesce, dallo yogurt alle uova ma anche il riso, il miele e lo zucchero.
(Fonte: Coldiretti)
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