Colli Euganei: flagello cinghiali, devastazioni ovunque
Ad Arquà Petrarca, in tutta l’area pedecollinare, questi animali hanno preso di mira le coltivazioni di mais appena seminato. «Stiamo perdendo tutto il raccolto – denuncia Giulio Pulito agricoltore di Arquà – di notte i cinghiali scendono dal bosco e distruggono le colture a cereali, compromettendo tutto il raccolto. In soli tre giorni ho perso tutto il mais che avevo appena piantato. E so che molti altri agricoltori sono nelle mie stesse condizioni. Sono più numerosi dell’anno scorso e non sappiamo come fermarli. Siamo disperati perché la situazione si fa sempre più grave e noi vediamo compromessa la nostra attività e unica fonte di reddito». Stessa situazione drammatica nelle zone ai piedi dei Colli a Galzignano, Este, Vo, Rovolon, Teolo e Torreglia. Ormai i cinghiali si spingono incontrollati addirittura fino a Monterosso.
A Teolo e Torreglia diversi agricoltori stanno pensando seriamente di rinunciare alle semine perché c’è il concreto rischio che i cinghiali distruggano ogni cosa. Così c’è chi sta meditando di risparmiare almeno il denaro necessario per la semina anche di appezzamenti piuttosto vasti. Un agricoltore della zona ha deciso di lasciare ben cinque ettari a prato piuttosto che vedersi il raccolto completamente distrutto dai cinghiali.
In collina non va certo meglio: qui la presenza è ormai “storica” e i danni sono all’ordine del giorno. Gli animali distruggono ogni genere di pianta. Mangiano le radici delle vigne, compromettendo interi filari di pregiate uve Doc, e scavano profonde buche negli uliveti, causando pericolosi smottamenti. Numerosi muretti a secco che contengono i terrazzamenti stanno franando proprio a causa del passaggio dei cinghiali.
«L’abbiamo detto e ripetuto più volte, abbiamo sollevato il problema in numerosi incontri: l’unica soluzione è l’abbattimento immediato, a cui però va assolutamente coniugato il rimborso dei danni subiti, come prevede la legge che in questo momento né l’ente Parco e di conseguenza né la Regione stanno osservando. – aggiunge il presidente di Coldiretti Padova – Abbiamo già chiesto un incontro urgente al Parco Colli perché ormai la misura è colma e i nostri soci chiedono giustamente dei provvedimenti urgenti e tempestivi. Siamo stanchi delle parole e delle promesse, in questo modo l’agricoltura nell’area collinare e pedecollinare è destinata a scomparire, e con essa centinaia di aziende impegnate in produzioni di qualità ed eccellenza. E’ questo ciò che vogliamo? E’ stato deciso che il nostro territorio sia irrimediabilmente devastato e ridotto ad ampie zone incolte? Ci aspettiamo delle risposte e dei provvedimenti già nelle prossime ore, senza indugio».
(Fonte: Coldiretti)
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