UE: maggiore protezione per i lavoratori distaccati
Nel mercato unico dell'UE le imprese sono libere di prestare servizi in altri Stati membri e hanno la possibilità di distaccare temporaneamente lavoratori per la realizzazione di progetti specifici. Ciò consente di offrire servizi specializzati e di contribuire in tal modo ad una maggiore efficienza del mercato e alla crescita economica. I lavoratori distaccati non sono però integrati nel mercato del lavoro del paese ospitante in quanto restano alle dipendenze dell'impresa dello Stato membro d'origine. Per facilitare il distacco dei lavoratori e garantire condizioni di concorrenza leale e un'adeguata tutela, la direttiva del 1996 definisce un insieme di condizioni di lavoro fondamentali che il prestatore di servizi deve rispettare durante il periodo del distacco nello Stato membro ospitante. Tali condizioni riguardano le tariffe salariali minime, la durata delle ferie, l'orario di lavoro massimo e i periodi minimi di riposo, nonché la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.
Nella pratica, l'applicazione di tali condizioni minime non è sempre corretta o controllata nello Stato membro ospitante, infatti le imprese possono abusare del distacco insediandosi fittiziamente all'estero con l'unico scopo di beneficiare di un livello di protezione dei lavoratori o di una contribuzione sociale inferiore. I lavoratori distaccati sono spesso più vulnerabili data la loro situazione di persone che vivono all'estero.
La Commissione ha proposto un nuovo quadro normativo finalizzato a migliorare la tutela dei lavoratori distaccati temporaneamente all'estero per garantire un mercato unico più efficiente sia per i lavoratori che per le imprese. La tutela dei lavoratori e una concorrenza leale sono due aspetti strettamente legati. Per porre fine agli abusi di cui sono vittime i lavoratori che non godono appieno dei loro diritti per quanto riguarda, ad esempio, i salari o le ferie, la Commissione ha presentato una proposta di direttiva che precisa le modalità di applicazione pratica delle norme che disciplinano il distacco dei lavoratori e rafforza le misure di vigilanza. Ciò consentirà di creare condizioni di concorrenza eque tra le imprese e di estromettere dal mercato quelle che non rispettano le norme.
L'Istituzione europea ha proposto inoltre un nuovo regolamento che tiene conto della giurisprudenza esistente per dimostrare chiaramente che la libertà di sciopero dei lavoratori è un diritto al pari della libera prestazione di servizi, particolarmente importante nel contesto della prestazione transfrontaliera dei servizi, come nel caso dei lavoratori distaccati. Le due proposte mirano entrambe a favorire la creazione di posti di lavoro di qualità e ad incrementare la competitività dell'UE, migliorando il funzionamento del mercato unico e salvaguardando al contempo i diritti dei lavoratori.
In seguito all'adozione del pacchetto legislativo, il presidente Barroso ha affermato: "Nel 2009 ho promesso dinanzi al Parlamento europeo che avremmo chiarito l'esercizio dei diritti sociali per quanto concerne i lavoratori distaccati. La libera prestazione di servizi nel mercato unico rappresenta un importante potenziale di crescita; le norme devono, tuttavia, valere per tutti. Purtroppo i lavoratori distaccati in un altro Stato membro non sono sempre tutelati da tali norme. Oggi la Commissione europea adotta provvedimenti concreti per porre fine ad abusi inaccettabili. Vogliamo far sì che i lavoratori distaccati esercitino appieno i loro diritti sociali in tutta Europa."
La proposta di direttiva sull'applicazione di quella del 1996 riguardante il distacco dei lavoratori è volta a migliorarne le modalità di applicazione pratica, senza modificarne le disposizioni. La nuova direttiva fissa standard più elevati per l'informazione dei lavoratori e delle imprese sui rispettivi diritti e doveri e stabilisce regole chiare riguardo alla cooperazione tra le autorità nazionali competenti in materia di distacco. Essa contiene disposizioni che permettono di migliorare l'applicazione della nozione di distacco e di intensificarne i controlli al fine di evitare la proliferazione di società fittizie che ricorrono al distacco dei lavoratori per eludere le norme nel campo della legislazione del lavoro. Infine, definisce l'ambito di vigilanza e le responsabilità delle autorità nazionali competenti migliorando la difesa dei diritti dei lavoratori, introducendo tra l'altro nel settore della costruzione il principio della responsabilità solidale per quanto riguarda la retribuzione dei lavoratori distaccati e disposizioni sul trattamento delle denunce.
Rilevando l'importanza delle proposte per i lavoratori e per le imprese, László Andor, commissario UE per l'occupazione, gli affari sociali e l'inclusione, ha dichiarato: "Il distacco temporaneo dei lavoratori può costituire un vantaggio per il mercato del lavoro e per le imprese dell'UE, ma non deve essere utilizzato come mezzo per eludere le norme minime di protezione sociale." Il commissario ha sottolineato che il mercato unico non può funzionare efficacemente senza condizioni di concorrenza leale ed ha aggiunto: "Le proposte odierne chiariscono a tutte le parti quali sono le norme in materia di distacco dei lavoratori e prevedono misure concrete di salvaguardia per impedire il dumping sociale e condizioni di lavoro precarie, in particolare nel settore della costruzione in cui il distacco è più praticato e più frequenti sono le segnalazioni di abusi.”
(Fonte: Commissione europea Rappresentanza a Milano)