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UE: appalti pubblici

04/04/2012
Tradizionalmente l'UE è un'economia aperta, sostenitrice del libero scambio, di cui fanno parte anche gli appalti pubblici. Purtroppo, l'approccio dell'UE non è completamente condiviso a livello mondiale: gran parte dei suoi principali partner commerciali applica pratiche restrittive in materia di appalti pubblici che risultano discriminatorie nei confronti dei fornitori dell'UE.

Sia nella comunicazione del 2011, dal titolo "Atto per il mercato unico", che nella comunicazione del 2010 dal titolo "Commercio, crescita e affari mondiali", la Commissione ha sottolineato l'importanza della concorrenza leale e dell'accesso ai mercati degli appalti pubblici quali strumenti chiave per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, in particolare nel contesto della recente crisi economica.

Così, nelle sue conclusioni del 23 ottobre 2011 il Consiglio europeo ha chiesto alla Commissione di presentare una proposta di strumento UE per l'apertura degli appalti pubblici sottolineando che l'Europa continuerà a promuovere la libertà, la parità e l'apertura degli scambi, difendendo allo stesso tempo i suoi interessi in uno spirito di reciprocità e di mutuo vantaggio nelle relazioni con le più grandi economie del mondo.

Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno e i servizi, ha inoltre dichiarato: "L'UE non deve più essere ingenua, ma deve mirare alla reciprocità e all'equità nel commercio mondiale. La nostra iniziativa si basa sulla convinzione dell'Europa che l'apertura dei mercati degli appalti pubblici porterà benefici a livello mondiale ed europeo. Il nostro mercato è aperto alle imprese e siamo pronti a renderlo ancora più aperto, a condizione che le imprese possano competere su un piano di parità. La Commissione rimarrà vigile nella difesa degli interessi europei, nonché delle imprese e dell'occupazione europee.".

La proposta avanzata dalla Commissione Europea suggerisce di migliorare le opportunità commerciali per le imprese dell'UE sui mercati degli appalti avendo come principale obbiettivo la contribuzione all'apertura dei mercati mondiali degli appalti pubblici assicurandosi che le imprese europee vi abbiano accesso. La proposta mira a essere certi che tutte le imprese -sia europee che non- possano competere su un piano di parità per aggiudicarsi contratti sul lucrativo mercato UE degli appalti pubblici. Essi, infatti, riguardano una parte sostanziale degli scambi commerciali a livello mondiale, equivalente a 1000 miliardi di euro all'anno. Nell'UE gli appalti pubblici rappresentano fino al 19% del PIL e costituiscono un fattore essenziale per ridare slancio alla crescita, soprattutto in questi tempi di crisi economica. Eppure, solo un quarto del mercato mondiale degli appalti è aperto alla concorrenza internazionale: le restrizioni applicate dai nostri partner commerciali influenzano settori in cui l'UE è altamente competitiva, quali le costruzioni, i trasporti pubblici, i dispositivi medici, la produzione elettrica e i prodotti farmaceutici.

Nel dicembre dello scorso anno la Commissione europea ha presentato un ampio programma di modernizzazione degli appalti pubblici nell'UE. L'iniziativa odierna completa lo sforzo a livello nazionale con un insieme di norme relative alla dimensione esterna della politica in materia di appalti. Gli aspetti principali della proposta di regolamento sono i seguenti:

- viene confermato l'alto grado di apertura del mercato degli appalti pubblici dell'UE;

- per gli appalti di importo superiore a 5 milioni di euro la Commissione può autorizzare le autorità aggiudicatrici dell'UE a escludere le offerte comprendenti una quota significativa di beni e servizi esteri, qualora tali appalti non siano già contemplati da accordi internazionali vigenti;

- in caso di gravi e ripetute discriminazioni contro fornitori europei nei paesi terzi, la Commissione disporrà di un meccanismo che le consentirà di limitare l'accesso al mercato dell'UE se il paese terzo interessato non avvia negoziati volti a risolvere gli squilibri nell'accesso al mercato; le eventuali misure restrittive saranno mirate: potranno consistere, ad esempio, nell'esclusione delle offerte provenienti da paesi terzi o nell'imposizione di ammende sui prezzi;

- infine, la proposta accresce la trasparenza per le offerte anormalmente basse, al fine di lottare contro la concorrenza sleale sul mercato europeo da parte di fornitori di paesi terzi.

La nuova proposta incentiverà i partner commerciali dell'UE ad aprire i propri mercati degli appalti pubblici a offerenti europei, consentirà alle imprese UE di competere sul mercato interno con imprese straniere su un piano di parità, aumenterà le opportunità commerciali per le imprese -sia nell'UE che a livello internazionale-, offrirà alle piccole e medie imprese maggiori possibilità di operare in un'economia globalizzata e infine accrescerà l'occupazione e promuoverà l'innovazione nell'UE. Karel De Gucht, Commissario per il Commercio, commenta: "Sono un convinto sostenitore del libero scambio, e gli appalti pubblici devono essere una parte essenziale dei mercati degli scambi a livello internazionale. Ciò fa bene alle imprese e ai consumatori e crea valore per i contribuenti. La presente proposta aumenterà il potere negoziale dell'Unione europea nei negoziati internazionali e nei confronti dei nostri partner, per spingerli ad aprire i loro mercati degli appalti alle imprese europee. Sono certo che queste avranno allora la possibilità di aggiudicarsi appalti pubblici all'estero e quindi di creare occupazione.".

(Fonte: Commissione europea Rappresentanza a Milano)

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