“Chi sperava che la recente grandinata di rincari sui carburanti ci risparmiasse il consunto copione degli aumenti della benzina in corrispondenza delle vacanze pasquali -così come di quelle natalizie e di Ferragosto - ha peccato di fiducia eccessiva nel senso di responsabilità di chi decide questi aumenti”. Questo il commento di Confagricoltura al nuovo record di 1,908 euro al litro registrato da “Staffettaonline” per la “verde”, ma che in molti distributori ha già toccato quota 1,940.

“E’paradossale leggere – continua Confagricoltura - in parallelo al picco storico della benzina in Italia, che il barile di greggio Wti (Wes t Texas Intermediate) con consegna a maggio stamani cedeva 44 centesimi, scendendo a 104,79 dollari per le previsioni di un incremento delle scorte americane, mentre il Brent europeo perdeva 45 centesimi, passando a 124,98 dollari il barile”.

“Con un pieno di benzina a circa 18 euro in più di un anno fa – sottolinea l’organizzazione degli imprenditori agricoli – è inevitabile una fiammata dell’inflazione e questi rincari potrebbero anche essere presi a giustificazione di rialzi di prezzo al consumo degli alimentari freschi, in cui gli agricoltori non avranno alcun ruolo. Anzi, poiché gli imprenditori agricoli sono anche consumatori, subiranno i contraccolpi degli aumenti dei carburanti, sia sui bilanci aziendali, sia su quelli familiari”.

(Fonte: Confagricoltura)