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Lavoratori transfrontalieri: UE esamina misure fiscali

12/04/2012
Il diritto di vivere e lavorare ovunque nell'UE costituisce un diritto fondamentale per i cittadini europei oltre ad essere uno strumento chiave per lo sviluppo di un mercato del lavoro europeo. Per verificare eventuali discriminazioni nei confronti dei lavoratori transfrontalieri, le norme degli Stati membri in materia fiscale saranno analizzate nell'ambito di un'iniziativa della Commissione.

La Commissione europea vuole verificare che i cittadini che lavorano in un Paese dell'UE diverso da quello di residenza non siano tassati in misura superiore rispetto ai cittadini che risiedono e lavorano nello stesso Stato. In pratica la Commissione europea vuole accertarsi che le detrazioni di spesa e le imposte valide per i residenti siano disponibili anche per i non residenti, quindi, che gli Stati dell' Unione non facciano distinzioni tra i propri cittadini e quelli di altri Stati membri che lavorano occasionalmente nel loro territorio. La Commissione non analizzerà solo la situazione dei lavoratori dipendenti ma anche dei lavoratori autonomi e dei pensionati.

Si calcola che, nell'UE, ci siano oltre un milione di persone che esercitano una professione a livello transfrontaliero. La mobilità dei lavoratori è stata riconosciuta come una delle principali potenzialità per aumentare la crescita e l’occupazione in Europa. Tuttavia, gli ostacoli fiscali rimangono uno dei principali elementi che dissuadono i cittadini a cercare lavoro in uno Stato europeo diverso da quello di residenza.

Per questo la Commissione europea svolgerà nel corso del 2012 una valutazione approfondita dei sistemi fiscali nazionali. Se dovessero emergere discriminazioni o violazioni delle libertà fondamentali dell'UE, la Commissione le segnalerà alle autorità nazionali e insisterà affinché siano apportate le necessarie modifiche. Se i problemi persisteranno, la Commissione adotterà procedure d'infrazione contro gli Stati membri in questione.

Algirdas Šemeta, Commissario per la Fiscalità e l’unione doganale, l’audit interno e la lotta antifrode, ha affermato: "Le norme dell'Unione europea sono chiare: tutti i cittadini dell'UE devono essere trattati in modo equo all'interno del mercato unico. Non può esserci discriminazione e il diritto dei lavoratori alla libera circolazione non deve essere ostacolato. "

Sono già presenti due servizi all'interno dell'UE che aiutano i cittadini europei e le imprese a comprendere e difendere i loro diritti: "La tua Europa - Consulenza" risponde alle domande dei cittadini sui loro diritti, ad esempio riguardo all'assicurazione sanitaria o ai diritti concernenti il sussidio di disoccupazione di chi va a vivere e lavorare all'estero e "SOLVIT che fornisce soluzioni pratiche e tempestive ai cittadini e alle imprese che incontrano ostacoli amministrativi, come il riconoscimento di qualifiche professionali in un altro Stato membro per poter esercitare una professione in quello Stato. Entrambi i servizi hanno permesso a migliaia di cittadini e imprese europee di beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico.

(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)

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