La sonnambula di Vincenzo Bellini al Teatro La Fenice
Gabriele Ferro dirigerà l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice e un cast che vedrà impegnati Giovanni Battista Parodi in alternanza con Federico Sacchi nel ruolo del conte Rodolfo, Julie Mellor in quello di Teresa, Jessica Pratt in quello di Amina, Shalva Mukeria in quello di Elvino. Anna Viola sarà Lisa, Dario Ciotoli Alessio. Il ruolo del notaro sarà sostenuto, in alternanza, dagli artisti del coro Raffaele Pastore ed Emanuele Pedrini.
L’opera andrà in scena in un nuovo allestimento della Fondazione Teatro La Fenice con la regia di Bepi Morassi, le scene di Massimo Checchetto, i costumi di Carlos Tieppo e le luci di Vilmo Furian.
La prima di sabato 21 aprile 2012 sarà seguita da due repliche nel mese di aprile, martedì 24 (turno D) e sabato 28 (fuori abbonamento) alle 19.00, e da quattro repliche nella seconda metà di maggio (in alternanza con La bohème), giovedì 17 alle ore 19.00 (turno E), domenica 20 alle 15.30 (turno B), martedì 22 alle 19.00 (fuori abbonamento) e venerdì 25 alle 17.00 (turno C).
La recita di sabato 21 aprile 2012 sarà trasmessa in differita da Rai Radio3 in data da destinarsi e da Sky Classica sabato 28 aprile 2012 alle ore 21.00.
La rappresentazione di martedì 22 maggio rientra nelle iniziative «La Fenice per la città» e «La Fenice per la provincia», rivolte ai residenti nel comune e nella provincia di Venezia, promosse in collaborazione con le Municipalità del Comune di Venezia e con l’amministrazione provinciale di Venezia.
Comunemente ritenuta la prima delle tre grandi opere di Bellini, La sonnambula debuttò a Milano, presso il Teatro Carcano, il 6 marzo 1831. Fra gli interpreti figuravano nomi di spicco del panorama lirico italiano come Giuditta Pasta e Giovan Battista Rubini.
L’opera fu commissionata a Bellini dal duca Litta di Milano. Autore del libretto fu invece Felice Romani. Il testo della nuova opera avrebbe dovuto essere desunto dall’Hernani di Victor Hugo, ma spinti da un lato dal concomitante impegno di Donizetti su un soggetto storico (con Anna Bolena, su libretto dello stesso Romani), dall’altro dai forti ostacoli frapposti dalla censura austriaca a un soggetto politicamente assai scomodo, Bellini e Romani evitarono il dramma storico e si orientarono su un soggetto assai diverso, pastorale e idillico. Il librettista prese allora in considerazione il ballet-pantomime La somnambule ou L’arrivée d’un nouveau seigneur del drammaturgo e librettista parigino Eugène Scribe. Il tempo perduto costrinse Bellini a lavorare alacremente, accelerando i propri normali ritmi di lavoro: a meno di due settimane dalla scadenza del 20 febbraio scriveva «ho finito il primo atto e forse domani l’altro incomincio il secondo se il poeta mi darà parole».
Accompagnata dalla dedica all’amico pianista e compositore Francesco Giuseppe Pollini, La sonnambula fu presentata insieme al balletto Il furore d’Amore. Grazie anche ai cantanti (Giuditta Pasta era forse nel periodo più felice della sua carriera, ed è superfluo ricordare le straordinarie doti di Rubini), l’opera riscosse un immediato successo, sia in Italia che all’estero (prima del 1839 era già approdata a sedi come Parigi, Londra, New York, San Pietroburgo, Algeri, St. Louis). Un successo che contribuì non poco a diffondere su scala mondiale l’immagine quasi mitica del commovente lirismo sentimentale di Bellini, come testimoniano le seguenti parole di Michail Glinka: «Nel secondo atto gli stessi cantanti piangevano, ed il pubblico faceva altrettanto, così che in quegli spensierati giorni di carnevale tanto nei palchi quanto in platea le lagrime sgorgarono copiosissime».