Samuele Bersani: uno Psyco Tour che incanta il Toniolo
Reduce dall’esperienza sanremese - che lui stesso ha detto “alle volte non dovrebbe essere fatta”- ha riproposto i suoi pezzi più noti, alternandoli a brevi monologhi sulla loro genesi. Il pubblico ha così potuto ascoltare, con nuovi arrangiamenti, brani “storici” come Coccodrilli, Giudizi Universali e Freak, ma anche le ultimissime Psyco e Un pallone.
Evidente l’attualità dei suoi testi a distanza di anni: “Chiedi un autografo all’assassino” del 2003, prima di tragici fatti di cronaca, è oggi prova della morbosità comune per delitti e tragedie. “Lo scrutatore non votante” è una perfetta descrizione dell’italiano di oggi. “Il mostro” descrive l’incomunicabilità, che intercorre oggi nella società.
Già abile paroliere e attento musicista, nel dialogo con il pubblico, Bersani conferma la sua attenzione ai temi d’attualità e definisce i “talent show”, momenti d’illusoria notorietà, in cui i giovanissimi vengono utilizzati per scopi televisivi per poi tornare nel dimenticatoio, salvo rare eccezioni.
Sul palco, movimentato da un delicato gioco di luci, i componenti della band si sono divertiti, quasi quanto il pubblico, ad ascoltare le precisazioni dell’artista intento a dare un’immagine meno “logorroica”, di quella che alle volte lascia intendere.
Immancabile l’omaggio al proprio amico e maestro Lucio Dalla, ricordato con la dedica de “Il mostro” e con la reinterpretazione di “Canzone”, testo scritto apposta da Bersani per Dalla.
Un concerto emozionante con chiosa finale all’onestà di un cantautore, che con autoironia, afferma: “Neanche io alle volte andrei a vedere Bersani”!
Micol Stelluto