Il Fisco fotografa la crisi e corregge gli studi di settore
I correttivi, varati all’inizio di aprile e pubblicati in Gazzetta Ufficiale a fine mese, sono di quattro tipi: relativi alla normalità economica, specifici per la crisi (come ad esempio quelli applicati nell'autotrasporto per l'aumento del prezzo del petrolio), congiunturali di settore (destinati ai soggetti non congrui identificati in base alle comunicazioni annuali Iva) e anche individuali per i soggetti non congrui che presentano nel 2011 una riduzione dei costi variabili dichiarati rispetto al biennio 2009-2010 (e selezionati anche attraverso coefficienti focalizzati su cluster e territorio).
Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, spiega così la ratio dei correttivi: ‘Bisogna evitare che vi siano pretese che sono irrealistiche nei confronti delle nostre imprese artigiane. Ciò avviene intercettando gli elementi di crisi che si sono costituiti nel corso del 2011 ed evitando che relazioni economiche costruite su dati vecchi portino a frutto una situazione non più reale nel 2011. L’anno 2011 è un anno di crisi planetaria e pertanto i correttivi devono funzionare altrettanto bene di quelli applicati nel 2010 che, dai dati forniti ufficialmente da Sose, sono riusciti in qualche modo ad intercettare la crisi sulle nostre imprese’.
La lente del fisco, insomma, cerca di affinare le procedure per individuare l’impatto della congiuntura negativa sugli imprenditori. Impatto misurato fin dal 2008, quando la tempesta della terribile crisi ha iniziato ad abbattersi sulla nostra economia. Secondo i dati forniti dalla stessa Agenzia delle Entrate, dal 2008 al 2010 è più che triplicato il numero degli imprenditori che hanno applicato i correttivi. In Veneto l’ultimo anno sono stati ben 377mila. In pratica 9 contribuenti su 10 soggetti agli studi. A livello nazionale sono passati da 1.100.000 a 3.140.000.
“Ora, però, sui versamenti d’imposta legati anche al risultato degli studi di settore pesa l'incognita dei tempi –avverte Sbalchiero- . La revisione degli studi, infatti, deve essere applicata al software Gerico che serve per calcolare i redditi presunti. Abbiamo già subito disagi nel dover chiudere i bilanci senza avere a disposizione il programma, -conclude- speriamo almeno che ci diano il tempo di fare i conti. Il Governo non più tergiversare. Deve subito prorogare di almeno 20 giorni la scadenza del 16 giugno per effettuare la prima rata dei versamenti della dichiarazione dei redditi 2012”.
(Fonte: Confartigianato)
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