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Energie rinnovabili: servono certezze per sviluppo settore

10/05/2012
Energie rinnovabili: servono certezze per sviluppo settore“A pochi mesi dall’entrata in vigore del nuovo regime di incentivazione delle energie rinnovabili occorre dare certezze agli imprenditori ponendo le basi per un loro sviluppo duraturo e razionale”. Lo ha detto il presidente di “Agroenergia”, Andrea Pannocchieschi d’Elci intervenendo a Verona agli Stati generali delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica. “Agroenergia” è l’associazione di Confagricoltura che rappresenta i produttori di energia in ambito agricolo.

Pannocchieschi d’Elci ha ricordato il ruolo fondamentale delle Regioni che, a breve, saranno chiamate a formulare il proprio parere in merito ai decreti per l’incentivazione delle fonti rinnovabili, incluso il fotovoltaico ed alle quali si chiede di intervenire sui due testi del governo.

“Lo sviluppo delle fonti rinnovabili in agricoltura, è una scelta fondamentale per contribuire al mantenimento di un tessuto produttivo agricolo sul territorio – ha proseguito il presidente dell’associazione dei produttori di energia di Confagricoltura -. Un’agricoltura pluriattiva, che diversifica con la produzione di energia il proprio reddito, svolge un ruolo importante di tutela del paesaggio e dell’ambiente e, grazie alle agroenergie, potenzia e rilancia la stessa attività agricola, zootecnica e forestale”.

“Le agroenergie – ha aggiunto Pannochieschi d’Elci - sono un’opportunità che oggi sempre più si sta trasformando in un’esigenza anche in relazione ai crescenti costi di produzione legati agli aumenti del prezzo del gasolio degli ultimi mesi. Per tali motivi, l’emanazione dei decreti sulla produzione elettrica, sulla produzione termica, sul biometano e sull’efficienza energetica è molto attesa, però i due schemi di decreto sull’incentivazione della produzione elettrica da fonti rinnovabili presentati dal Governo non realizzano l’obiettivo, al contrario rischiano di soffocare lo sviluppo del settore, soprattutto per i vincoli e gli appesantimenti burocratici previsti in entrambi i provvedimenti”.

“A pagare il prezzo più alto saranno poi gli investimenti di micro generazione distribuita legati al fotovoltaico ed al biogas, che sono le energie rinnovabili di maggiore interesse per le imprese agricole”.

Il presidente di Agroenergie ha ricordato che “il registro informatico di accesso alle tariffe e l’individuazione di contingenti annui estremamente limitati, sono già due elementi che limiteranno l’accesso agli incentivi, soprattutto alle piccole imprese come quelle agricole. A ciò occorre aggiungere che sono state introdotte ulteriori penalizzazioni che colpiscono soprattutto il settore agricolo quali l’eliminazione del premio amianto e la declassazione degli impianti su fabbricati rurali ai fini dell’accesso alle tariffe nel caso del fotovoltaico, nonostante siano accatastati e soggetti ad IMU, e tariffe base eccessivamente ridotte con premi non facilmente accessibili, come nel caso di piccoli impianti a biogas e biomasse”.

(Fonte: Confagricoltura)

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