Indagine trimestrale Excelsior: II trimestre 2012
L’indagine è stata rivolta a un campione di circa sessanta mila imprese a livello nazionale con almeno un addetto dipendente, mediante interviste realizzate tra gennaio e febbraio 2012. A livello provinciale, i dati sono stati rielaborati dal Servizio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Venezia.
In un contesto economico provinciale caratterizzato da ancora evidenti criticità sul fronte del mercato del lavoro, con aumenti del numero di ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni, risulta che le imprese del Veneziano, nel secondo trimestre di quest’anno, hanno programmato di effettuare, in tutto, circa 7.660 assunzioni, il 32,6% non stagionali e il 67,4% a carattere stagionale, collegate all’imminente avvio della stagione turistica estiva. Questa percentuale è superiore sia al dato regionale sia a quello nazionale, ma è giustificata dalla particolare struttura produttiva locale dove il turismo e attività collegate hanno un peso rilevante.
La maggioranza delle assunzioni programmate (il 60% del totale) è concentrata nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
Sotto il profilo settoriale, la percentuale più consistente di assunzioni programmate nel secondo trimestre 2012 - l’86% - continua a riguardare il settore dei servizi, circa l’11% l’industria, mentre le costruzioni raggiungeranno il 4% del totale. All’interno di questi macrosettori, assume un particolare rilievo il comparto turistico. Nei tre mesi in questione, il turismo e la ristorazione assorbiranno il 53% delle nuove assunzioni preventivate in provincia, i servizi alle persone il 13% e le altre industrie (escluse quelle metalmeccaniche ed elettroniche) il 9%.
Passando al tipo di contratto, alle assunzioni a tempo indeterminato, che costituiscono solo l’11,4% del totale, si contrappongono, quelle a tempo determinato, la cui quota sul totale delle entrate assume in questo trimestre un’incidenza sempre più rilevante. Quelle a termine assorbono, infatti, l’85,8% delle assunzioni, un valore molto elevato e maggiore sia al Veneto sia all’Italia. Su tale forma contrattuale incide la richiesta di personale stagionale, che nel trimestre considerato rappresenta il 78,6% delle assunzioni a tempo determinato, mentre solo il 10,2% dei contratti è finalizzata a coprire picchi di attività e il 9,6% alla sostituzione temporanea di personale.
Le assunzioni a carattere non stagionale
Le assunzioni a carattere non stagionale sono ritenute le più importanti, in quanto il rapporto di lavoro con cui verranno formalizzate non è necessariamente limitato alla stagionalità del periodo considerato, propria di alcune attività. Le nuove assunzioni di lavoratori dipendenti non stagionali previste dalle imprese della provincia di Venezia sono 2.490, il 32,6% del totale delle entrate, in aumento quasi del 12% rispetto al trimestre precedente: si concentrano in prevalenza nel terziario (78,3%), meno nell’industria in senso stretto (15,3%) e nelle costruzioni (6,8%).
Secondo la classe dimensionale, diversamente da quanto annotato il trimestre precedente e dai dati relativi al complesso delle assunzioni, le previsioni di assunzione non stagionale riguardano soprattutto le imprese con più di 50 dipendenti che raggiungono il 54% del totale, contro il 46% per le imprese con meno di 50 dipendenti.
Per l’assunzione di personale non stagionale, nel II trimestre del 2012 le imprese della provincia di Venezia cercano, soprattutto, professionalità qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (950 assunzioni pari al 38,2% del totale), a cui fa seguito la richiesta per professioni non qualificate (14,9%) e di operai specializzati (12%). Una quota significativa di assunzioni è assorbita anche da professionalità tecniche (10,8%) e impiegati (10%). Si segnala l’azzeramento delle richieste di figure dirigenziali.
Analizzando le singole professioni più richieste, in testa alla classifica troviamo i cuochi, camerieri e professioni simili (550 assunzioni pari al 22,1%); segue il personale generico (370 unità, pari al 14,9%), gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici (230 assunzioni, pari al 9,2%) e i conduttori di mezzi di trasporto e di macchinari mobili (200 assunzioni, pari all’8%). La quota di assunzioni per le quali è richiesta un’esperienza specifica di lavoro pregressa risulta pari al 42,3%, ed è ovviamente maggiore per le professioni specialistiche e per gli operai specializzati.
Il livello d’istruzione. Le imprese veneziane intendono assumere solamente l’8,2% di laureati, valore inferiore di circa 5,5 punti percentuali rispetto alla media regionale e di 6,7 punti rispetto a quella nazionale e in diminuzione a confronto con il trimestre precedente; continua invece a crescere la quota richiesta di diplomati, che si attesta al 58%, ben superiore al valore veneto (45%) e italiano (46%). Si segnala una più limitata domanda di lavoratori con una qualifica professionale (15%), mentre cala al 19% la quota di assunzioni per cui non viene richiesta alcuna formazione specifica.
Analizzando i settori di attività, la richiesta di laureati e diplomati risulta essere percentualmente maggiore nell’industria e nelle costruzioni rispetto ai servizi (10,1% contro il 7,6% per i laureati e 62,9% contro 56,5% per i diplomati), mentre i servizi richiedono molti più qualificati (18,6% contro 2,8%).
Le assunzioni previste di personale immigrato incidono per l’11% sul totale delle assunzioni non stagionali programmate nel Veneziano, con una notevole riduzione rispetto al trimestre precedente. E’ questa la quota massima prevista dalle imprese per tali figure, che saranno destinate principalmente a professioni non qualificate.
Tra le assunzioni non stagionali, le imprese della provincia prevedono di incontrare difficoltà di reperimento del personale nel 27,5% dei casi. Analizzando i gruppi professionali, le difficoltà più marcate riguarderanno le professioni commerciali e dei servizi (49,1%) e, stranamente, le professioni non qualificate (20,4%). Seguono le professioni tecniche (18,1% dei casi) e gli impiegati (17,1%).
Quanto all’età, le imprese veneziane “riserveranno” ai giovani al di sotto dei 29 anni il 40,4% delle assunzioni non stagionali programmate per il secondo trimestre 2012. Per una quota del 47,7%, invece, l’età non è ritenuta determinate. Teoricamente, anche quest’ultima quota può essere ricoperta da personale giovanile (se in possesso dei necessari requisiti professionali), per cui gli spazi per i giovani potrebbero essere più ampi di quelli indicati. Considerando la sola quota esplicitamente indicata dalle imprese della provincia, le professioni per cui le imprese veneziane sono più orientate all’assunzione di giovani sono quelle legate alle attività di conduzione di impianti e addetti ai macchinari (84,9%), alle professioni tecniche (54,8% dei casi), impiegati (47,8%) e professioni commerciali e dei servizi (46%).
Le assunzioni stagionali
Come già accennato, le imprese del Veneziano prevedono di assumere per il trimestre in oggetto circa 5.170 unità stagionali, il 67,4% del totale delle entrate. In generale, le assunzioni di lavoratori stagionali sono più facili da reperire rispetto a quelle non stagionali: solo per il 12,5% delle figure da assumere, infatti, le imprese segnalano difficoltà di reperimento (contro il 27,5% per quelle non stagionali). A livello settoriale, le assunzioni stagionali si concentrano soprattutto nel comparto del turismo e della ristorazione e nelle “altre industrie”, con percentuali sul totale delle assunzioni rispettivamente pari al 86,3% e al 64,3%. La richiesta di stagionali, poi, è finalizzata soprattutto a ricoprire la professione impiegatizia, commerciale e nel terziario (71% dei casi). Agli stagionali, comunque, sono destinate anche professioni di tipo non qualificato, nel 22% del totale dei casi.
“Questi dati, oltre ad essere decisamente più incoraggianti rispetto al trimestre precedente, ferme restando le ben note criticità sul fronte del mercato del lavoro, confermano soprattutto la forte vocazione turistica della provincia di Venezia – chiosa il Segretario Generale della Camera di Commercio, Roberto Crosta -, in cui non solo la città storica per eccellenza, Venezia, ma anche il litorale con le sue spiagge possono rappresentare una chiave di rilancio fondamentale per tutto il sistema economico provinciale in questo momento di profonda difficoltà”.
(Fonte: Camera di Commercio di Venezia)
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