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Save costretta a bloccare investimenti per 600 mln di euro

18/05/2012
“Dopo undici anni di promesse non mantenute dallo Stato, SAVE è costretta a bloccare tutti gli investimenti, che non siano strettamente necessari.” Questo l’annuncio dato con rabbia e disappunto da Enrico Marchi, presidente SAVE, durante la conferenza stampa tenutasi al Marco Polo. Sul banco degli imputati c’è la mancata approvazione del Contratto di Programma, ossia dell’accordo tra SAVE e Stato, in base al quale il gestore può dare seguito ai progetti di sviluppo dell’aeroporto a fronte di un corrispondente adeguamento tariffario, a costo zero per lo Stato.

Il 30 settembre 2003 SAVE aveva concluso con ENAC l’iter istruttorio per la stipula del Contratto di Programma, poi ripreso nel 2007 per il mutamento del quadro normativo di riferimento. L’istruttoria, si è così conclusa il 18 luglio 2011, con l’approvazione del “nuovo” Contratto di Programma di SAVE da parte del Consiglio di Amministrazione ENAC. Da quel momento, i Ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture e dei Trasporti, non hanno dato seguito agli atti previsti dalla normativa sulle tariffe. “La colpa, più che dei Ministri è dei burocrati -rimarca Marchi- affossatori dell’economia, che con irresponsabilità stanno paralizzando lo sviluppo.” E continua: “In questi undici anni SAVE ha fatto oltre 280 milioni di investimenti, fiduciosa che lo Stato adempisse ai suoi doveri, ma così non è stato. Abbiamo preferito dare la priorità al passeggero, senza mai interrompere l’opera di continuo miglioramento infrastrutturale dell’aeroporto, ricevendo numerosi titoli il riconoscimento, tra cui quello di miglior aeroporto italiano.”

Parallelamente all’appello del Presidente, in questi giorni SAVE ha fatto partire una diffida a ENAC, per la quale, se entro dieci giorni non verrà firmato il Contratto di Programma, si procederà per vie legali. In merito a ciò Marchi ha precisato: “Ci dispiace agire contro ENAC, l’unica che in questi anni ha fatto il suo lavoro, ma è colpa dei Ministeri se ora dobbiamo muoverci così.”

Le proteste di certo non si fanno in sordina ed è per questo, che in questi giorni si stanno consegnando ai passeggeri dei depliant esplicativi della situazione generale e delle conseguenze, che questa avrà sui tempi e i servizi dell’aeroporto. Non solo. A rimarcare la fermezza della posizione presa, non sarà più offerto il “servizio cerimoniale” da sempre riservato alle cariche politiche, così costrette a passare per l’aerostazione.

“Mi sento un imprenditore gabbato –ha concluso Marchi- l’inerzia dello Stato italiano sta bloccando 600 milioni di euro di investimenti che porterebbero a 5000 nuovi posti di lavoro, per non parlare delle grandi possibilità di sviluppo economico per Venezia e per il Veneto. Mi auguro che i Ministeri dell’Economia e dell’Infrastrutture e Trasporti diano finalmente seguito agli atti previsti dalla normativa sulle tariffe, per concretizzare il Piano di Investimenti di SAVE.”

Micol Stelluto

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