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Le nuove tendenze del gusto premiano il Soave

02/10/2006
Meno legno, meno corpo, ridimensionamento del grado alcolico, coerenza tra packaging e prodotto per avere alla fine un vino fedele alla sua natura, in grado di essere semplicemente bevuto anche fuori pasto per il gusto di un buon bicchiere. Ecco le nuove tendenze del bere vino oggi. A parlare è Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori e docente di Analisi Sensoriale presso l’Università di Brescia, Piacenza, Verona e Udine, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo master universitario di primo livello in “Impresa Vitivinicola e Competizione Internazionale” lanciato dall’Università di Verona.



E’ cambiato il modo di consumare vino e ogni giorno ai produttori arrivano netti segnali di mutamento nelle tendenze. Luigi Odello ne ha colto i tratti principali, ha evidenziato il nuovo profilo stilistico del vino e dall’identikit enologico da lui tracciato il Soave, tra i vini bianchi, emerge come la soluzione ideale tra il piacere del gusto, la moda nei consumi e i ritmi serrati di vita. Meno corpo innanzitutto, minor concentrazione e meno legno per gustare alla fine vini meno carichi anche nelle tonalità coloranti. Importante il forte recupero dei vini bianchi di territorio che esprimono una ideale consapevolezza diretta coi vitigni di origine, vini che meglio si adattano ad accompagnare i piatti leggeri e lo stile di vita moderno che impone ritmi serrati e veloci.

Allo stesso tempo i consumatori premiano il ritorno a gradazioni più contenute e ad una corrispondenza più certa tra quanto dichiarato in etichetta e la gradazione reale spesso più elevata per impressionare il consumatore.

Stop quindi ai vini “da degustare” e ritorno al piacere della bevibilità e naturalità del vino. Anche dal punto di vista del packaging viene apprezzata una maggiore coerenza tra contenuto e contenitore. Si consigliano quindi confezioni più sobrie dalle etichette più chiare sull’origine e sui metodi di produzione del vino.

Ne segue in sintesi il ritratto di un vino che ha le ideali caratteristiche del Soave di oggi, una denominazione storica forte, legata alla garganega, vitigno di eccellenza e al suo territorio vulcanico.



Il Soave è un vino che per la fedeltà alle sue peculiari caratteristiche sta riconquistando con decisione anche il mercato più difficile, vale a dire quello italiano.

Conferme importanti arrivano da tutte le più prestigiose guide del settore, concordi nel sottolineare il ruolo di leader, tra i bianchi italiani, di questa denominazione che presenta oggi numeri mai visti in passato. Il trend nettamente positivo è confermato, dati alla mano, anche dai risultati dell’azione di monitoraggio e controllo perseguita dal Consorzio di Tutela del Soave in base ai quali per il 2006 il Soave risulta proiettato oltre i 70 milioni di bottiglie (36 milioni nei primi sei mesi del 2006).



Strategica da questo punto di vista l’azione di promozione di FEDRERDOC, che assieme ai consorzi di tutela, si è impegnata con un investimento di circa un milione e 500mila euro con spazi pubblicitari sui Gulliver elettrici e bus delle città di Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze e Bari oltre ad aver promosso l’iniziativa presso la stampa estera, gli importatori e la distribuzione organizzata.



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