L'Europa alla guida della nuova rivoluzione industriale
Promossa dal Vice Presidente della Commissione europea, responsabile per l'Industria e Imprenditoria, Antonio Tajani, la conferenza sarà focalizzata soprattutto sulle sfide che l'Europea dovrà superare al più presto per creare nuova occupazione e rilanciare la competitività: crescita demografica mondiale e invecchiamento della popolazione europea, pressione crescente su materie prime ed energia, emergenza clima e tutela dell'ecosistema.
Sarà un'occasione per fare il punto sulle nuove frontiere tecnologiche di questa rivoluzione e la strategia europea per sfruttarne appieno le potenzialità di crescita.
Oltre al presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso, interverranno alcuni tra i principali attori politici ed economici che potranno contribuire all'individuazione di proposte concrete da avviare con urgenza per superare la fase di crisi e tornare protagonisti del nostro futuro.
L'Europa sta affrontando una situazione economica e sociale senza precedenti dal dopoguerra. Oltre all'urgenza di creare nuova occupazione e rilanciare la competitività, abbiamo davanti altre sfide vitali.
Ogni anno la popolazione mondiale aumenta di circa 70 milioni; e nel 2030 il consumo energetico raddoppierà. Entro il 2020 la dipendenza europea da gas e petrolio importato toccherà rispettivamente l'80 e 90%. Ci sono ancora 1.3 miliardi di persone che non hanno acceso all'energia elettrica; questo numero si ridurrà di almeno 1/3 entro 2030, anche grazie alla crescita negli emergenti che consentirà a due miliardi di persone di entrare nella fascia di reddito tra 10.000 e 30.000 dollari. Aumenteranno vertiginosamente consumi di beni, e dunque, di energia e materie prime.
Se il mondo dovesse continuare con le tecnologie di oggi e l'attuale dipendenza da idrocarburi (pari all'80%), le emissioni con effetti sul cambiamento climatico aumenterebbero del 50% entro il 2050; inoltre, sicurezza energetica e accesso alle materie prime, insieme alla speculazione, metterebbero sempre più a rischio crescita e base industriale europea.
L'Europa deve dimostrare impegno politico ed economico per evolversi verso questo cambiamento. Con la strategia Europea 2020 per rilanciare uno sviluppo economico sostenibile, l'UE ha messo la barra nella giusta direzione per accompagnare la rivoluzione in atto; ora si tratta di tradurre buoni propositi in scelte concrete conseguenti. Serve un grande piano per la crescita che acceleri la transizione verso un'economia più sostenibile e competitiva. Non si tratta di creare nuovi debiti ma, al contrario, contribuire al risanamento delle finanze utilizzando meglio le nostre risorse. Ad esempio, concentrando alcune azioni per ricerca, innovazione industriale e infrastrutture a livello UE, sfruttando sinergie e tagliando sprechi; e spostando parte dei 300 miliardi che gli Stati membri spendono ogni anno per petrolio e gas da paesi terzi – pari al 2.5 del PIL Ue -, verso investimenti in una economia più efficiente e moderna; risparmiando sulla bolletta energetica e creando nuovo lavoro.
Solo l'innovazione nella chimica o le biotecnologie può creare biocarburanti sostenibili e competitivi. Grazie alla ricerca sui nuovi materiali o le nanotecnologie potremmo sostituire alcune materie prime rare o rendere le rinnovabili meno care e più efficienti; o far diventare l'auto elettrica un bene di largo consumo con costi e prestazioni comparabili a quelle tradizionali. Gli edifici consumeranno meno energia di quella che producono. E potremmo ridurre l'impatto dell'estrazione di minerali e riutilizzare rifiuti come vere e proprie miniere o fonti di energia. Grazie alle applicazioni dallo spazio i sistemi di trasporto e di trasmissione di elettricità saranno più "intelligenti". Le fabbriche e le città del futuro avranno meno emissioni. Le tecnologie digitali, la creatività, il design, rivoluzioneranno beni e servizi.
Politiche e investimenti per la ricerca e l'educazione saranno sempre più le armi di una competizione globale tra vecchie e nuove potenze industriali per contendersi la leadership delle trasformazioni in atto e lo sfruttamento delle enormi potenzialità economiche e occupazionali.
(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)
Asterisco Informazioni
di Fabrizio Stelluto
P.I. 02954650277
- e-mail:
- info@asterisconet.it
redazione@asterisconet.it - telefono:
- +39 041 5952 495
+39 041 5952 438 - fax:
- +39 041 5959 224
- uffici:
- via Elsa Morante 5/6
30020 Marcon (Ve)
Cartina
Questo sito è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell'art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: "Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione".
La pubblicazione degli scritti è subordinata all'insidacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al sito, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
-
Direttore:
Fabrizio Stelluto -
Caporedattore
Cristina De Rossi -
Webmaster
Eros Zabeo -
Sede:
via Elsa Morante, 5/6
30020 Marcon
Venezia - Attiva i cookies
- Informativa cookies