UE impugna restrizioni a importazione applicate da Argentina
"Le restrizioni all'importazione introdotte dall'Argentina violano le regole sul commercio internazionale e devono essere eliminate. Queste misure causano un danno importante alle imprese dell'UE nuocendo all'occupazione e all'economia nel suo insieme", ha affermato Karel De Gucht, Commissario responsabile del Commercio . "Il clima commerciale e degli investimenti in Argentina sta chiaramente peggiorando. Questo non mi lascia altra alternativa che impugnare il regime protezionistico dell'Argentina e assicurare che le regole in tema di libero ed equo scambio siano fatte valere."
L'UE nutre ovvie preoccupazioni in merito alle misure restrittive dell'Argentina nei confronti delle importazioni, misure che violano le regole dell'OMC in merito a un sistema di scambi trasparente, libero ed equo. Tra le misure argentine vi sono:
1. L'Argentina sottopone l'importazione di tutte le merci a un regime di preregistrazione e di a approvazione previa denominato "Declaración Jurada Anticipada de Importación". Dal febbraio 2012 questo obbligo di approvazione previa è applicato a tutte le importazioni.
2. Centinaia di prodotti sono inoltre assoggettati a una licenza di importazione. Sulla base di tali procedure le importazioni sono sistematicamente ritardate o respinte con motivazioni non trasparenti. All'inizio del 2011 più di 600 tipi di prodotti sono stati interessati da questo regime di licenze come ad esempio le macchine elettriche, le parti di automobili e i prodotti chimici. L'Argentina fa obbligo a certi importatori di equilibrare le importazioni con le esportazioni o di aumentare il contenuto locale dei prodotti che fabbricano in Argentina ovvero vieta loro di trasferire all'estero i profitti.
3. Tale pratica è sistematica, non scritta e non trasparente. L'accettazione da parte degli importatori di applicare tale pratica appare essere la condizione per ottenere la licenza di importazione dei loro prodotti. Tali misure ritardano o bloccano le merci alla frontiera e causano importanti perdite all'industria dell'UE e del mondo intero.
Le restrizioni in vigore nel 2011 interessavano circa 500 milioni di euro di esportazioni nello stesso anno. A decorrere dal 2012 l'estensione delle misure a tutti i prodotti ha accresciuto l'entità degli scambi potenzialmente interessati coinvolgendo tutte le esportazioni dall'UE all'Argentina per un valore di 8,3 miliardi di euro nel 2011. L'impatto di lungo periodo di un clima di scambi e investimenti così negativo è significativamente maggiore.
L'UE, assieme agli altri grandi partner commerciali mondiali, ha sollevato tale problematica con l'Argentina negli ultimi anni senza alcun esito.
Contesto
Fatti e cifre relativi agli scambi
Scambi di merci (direttamente interessati dalle misure restrittive e oggetto di controversia in sede di OMC)
- esportazioni di merci UE verso l'Argentina 2011: 8,3 miliardi di euro
- importazioni di merci nell'UE dall'Argentina 2011: 10,7 miliardi di euro
Le importazioni UE dall'Argentina consistono essenzialmente di prodotti agricoli (prodotti alimentari e animali vivi, 53%), prodotti chimici (16%) e materie prime (14%), mentre l'UE esporta essenzialmente prodotti finiti come macchine e mezzi di trasporto, come autoveicoli e loro parti (50%), nonché sostanze chimiche (20%) verso l'Argentina.
Scambi di servizi commerciali
- esportazioni di servizi dall'UE all'Argentina 2010: 3 miliardi di euro
- importazioni di servizi verso l'UE dall'Argentina 2010: 2,1 miliardi di euro
- l'UE ha un surplus nello scambio di servizi con l'Argentina pari a 0,9 miliardi di euro
Le misure restrittive introdotte dall'Argentina si estendono via via a un numero crescente di settori; in proposito l'UE segue anche da vicino il settore dei servizi per valutare in che misura esso sia interessato.
Le prossime fasi delle procedure di risoluzione delle controversie in seno all'OMC
La richiesta di consultazioni avvia formalmente una controversia nell'ambito del sistema di risoluzione delle controversie dell'OMC. Le consultazioni danno all'UE e all'Argentina l'opportunità di discutere la questione e di trovare una soluzione soddisfacente senza arrivare a un contenzioso.
Se tali consultazioni non raggiungono una soluzione soddisfacente entro 60 giorni l'UE può chiedere l'istituzione di un panel OMC che si esprimerà sulla legalità delle misure adottate dall'Argentina.
(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)