Migliorano le condizioni dei consumatori nel mercato UE
I dati raccolti, provenienti da statistiche Eurostat e questionari ai consumatori, riguardano anche loro fiducia nelle autorità, nei dettaglianti e nelle organizzazioni dei consumatori, la sicurezza dei prodotti, la qualità delle norme che disciplinano la tutela di consumatori e imprese, l'efficacia della risoluzione delle controversie nonché la loro soddisfazione in relazione al disbrigo dei reclami.
Per il secondo anno consecutivo si registrano generali miglioramenti in quest' ambito di intervento dell'Unione, in particolare in Lussemburgo, Regno Unito, Danimarca, Austria, Irlanda, Finlandia, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Francia e Svezia. Ma i risultati del Quadro di valutazione evidenziano anche alcuni punti deboli del mercato comune, dove maggiori sforzi devono essere fatti per tutelare i diritti dei consumatori.
John Dalli, Commissario responsabile per la salute e i consumatori, ha affermato: "Sollecito i decisori politici nazionali e le parti interessate ad avvalersi dei risultati del Quadro di valutazione per costituire un contesto consumeristico qualitativamente valido nell'interesse dei consumatori. Soltanto i consumatori che conoscono i loro diritti e sanno come farli valere possono sfruttare appieno le potenzialità del mercato unico al fine di incentivare l'innovazione e la crescita. È essenziale pertanto creare le condizioni opportune per valorizzare tale potenzialità nell'interesse dell'economia europea, dei consumatori e delle aziende."
Ed è proprio la conoscenza dei diritti da parte dei consumatori uno dei punti deboli del mercato europeo. Secondo quanto emerge dal Quadro di valutazione, solo il 12% dei rispondenti in tutta l'UE è stato in grado di rispondere a domande sui loro diritti riguardo alle garanzie, ai periodi di ripensamento e all'atteggiamento da tenere se ricevono prodotti che non hanno mai ordinato. Inoltre, molte imprese non erano a conoscenza dei loro obblighi legali nei confronti dei consumatori. Ad esempio, soltanto il 27% dei dettaglianti sapeva di quanto tempo dispongono i consumatori per restituire i prodotti difettosi.
Il Quadro di valutazione indica inoltre che i consumatori ancora non possono fare acquisti oltrefrontiera con la stessa facilità di quando li fanno nel loro paese, trovandosi così penalizzati sia sul piano delle scelte che dei risparmi potenziali; l'agevolazione degli acquisti transfrontalieri potrebbe portare a un guadagno pari a 204 miliardi di EUR all'anno.
Anche il commercio elettronico fatica a espandersi aldilà dei confini nazionali, nonostante la continua crescita interna ai singoli paesi membri. Una maggiore fiducia dei consumatori nei venditori stranieri e nel mercato digitale comune porterebbe certamente all'ampliamento della scelta e a una maggiore possibilità di risparmiare. I risultati evidenziano il ruolo chiave che potrebbe svolgere un'informazione più efficace sulle strutture già attive di consulenza transfrontaliera, sui meccanismi di attuazione della normative per la tutela dei consumatori e di riparazione.
A questo proposito, la Commissione europea elaborerà nuove strategie per intensificare l'applicazione della normativa in modo da rafforzare la fiducia dei consumatori nelle transazioni transfrontaliere. In particolare, sarà necessario affrontare in modo più efficace il problema delle pratiche commerciali illegali, quali pubblicità e offerte fuorvianti e ingannevoli, se non addirittura fraudolente. Le autorità devono fare rispettare le regole che già esistono a tutela dei consumatori, in particolare dei consumatori vulnerabili, applicandole contro tali pratiche. I consumatori devono essere resi consapevoli del potere che detengono in modo da individuare ed evitare tali pratiche. Deve essere inoltre possibile disporre di soluzioni più celeri, più agevoli e meno costose nelle controversie con i commercianti, sia online che non.
La nuova Agenda del consumatore europeo 2014-2020 intende emancipare i consumatori e sensibilizzarli dando loro gli strumenti per partecipare attivamente al mercato, per far sì che esso funzioni nel loro interesse, per esercitare il loro potere di scelta e far debitamente rispettare i loro diritti. Una volta adottate, le proposte attualmente all'esame relative ai meccanismi di risoluzione delle controversie con i commercianti senza dover adire il tribunale aiuteranno i consumatori europei a meglio risolvere i loro problemi indipendentemente dal luogo e dal modo in cui acquistano un prodotto o un servizio nell'UE.
(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)
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