Diritti umani e conflitti internazionali: priorità UE
Le principali tematiche affrontate riguardano la situazione dei diritti umani nel mondo, ma anche specifiche delicate situazioni di politica estera, quali quelle in Siria, Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo e Tibet.
Nel riaffermare la validità dell'articolo 21 del Trattato dell'Unione Europea e l'importanza della promozione dei diritti umani e della democrazia, Catherine Ashton ha ribadito la necessità di nominare un Alto Rappresentante per i Diritti Umani all'interno dell'Unione Europea. "Cerco qualcuno con una solida esperienza internazionale in diritti umani, assieme ad una profonda conoscenza delle politiche dell'Unione" ha dichiarato la Ashton. "Gli stati membri hanno proposto eccellenti candidati, e spero si giunga presto alla nomina".
E' stato anche presentato il Report Annuale su democrazia e diritti umani, pubblicato dall'Unione Europea nel 2011. Verrà ufficialmente adottato tra due settimane, ma già è evidente come l'Unione possa fare la differenza in questo campo. Da Gennaio a oggi sono state 14 le missioni di dialogo dell'UE con paesi di tutto il mondo – in Giordania, Vietnam, Ucraina, Stati Uniti, Argentina, Pakistan – e altre 22 verranno portate a termine prima della fine dell'anno.
Commentando la situazione in Siria, l'Alto Rappresentante ha evidenziato i rischi di un'ulteriore militarizzazione del conflitto. L'unica via d'uscita è quella di rafforzare la capacità di influenza di Kofi Annan sul regime siriano e supportare il suo piano per porre fine alle ostilità. Allo stesso tempo, è necessario un maggiore appoggio di attori fondamentali quali la Cina e la Russia, ma anche un consenso internazionale e diffuso sul processo di transizione politica in Siria.
E' poi stata affrontata la questione della Repubblica Democratica del Congo. Essa rimane una nuova democrazia ancora fragile e non ben strutturata, che necessita di maggiori sforzi di cooperazione di partner internazionali e con il governo per evitare che si possa precipitare di nuovo nel caos e nella violenza.
Un simile processo, anche se in condizioni molto diverse, è quello da attuare in Afghanistan, in modo che il governo e i cittadini possano impugnare le redini del loro paese. I progressi sono evidenti, ma è ancora lungo il cammino verso la creazione di un paese sicuro, con elezioni trasparenti, una buona gestione delle finanze, e un efficace sistema di tutela dei diritti umani.
Catherine Ashton è infine intervenuta nel dibattito sulla situazione del Tibet, ancora segnato da scontri tra la polizia e la popolazione locali e da immolazioni di cittadini per rivendicare il loro diritto di espressione, religione, e associazione. L'Unione Europea chiede con forza che il governo di Pechino rispetti i diritti umani e la cultura delle popolazioni tibetane e garantisca l'ingresso di giornalisti e diplomatici stranieri in tutte le aree autonome del Tibet.
(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)