UE, disoccupazione giovanile: più apprendistato e tirocinio
Le due indagini presentano fatti e cifre relativi a ciascuno Stato membro, oltre ad includere studi di casi più approfonditi per alcuni paesi selezionati. I tassi drammaticamente elevati di disoccupazione giovanile, fanno emergere la necessità di misure immediate da parte degli Stati membri per facilitare la transizione dei giovani dalla scuola al mondo del lavoro.
Il commissario europeo per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione, László Andor, ha dichiarato: "Il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza per i giovani degli apprendistati e dei tirocini, in particolare nel contesto delle garanzie per i giovani e dei nuovi programmi di mobilità. Questi nuovi studi hanno fatto maggiore luce su tali temi, aiutandoci a preparare le nostre prossime iniziative per migliorare la transizione dalla scuola al lavoro. Apprendistati e tirocini possono fare da ponte per l'accesso dei giovani al mercato del lavoro, facilitandolo e contribuendo così a contrastare i livelli eccessivi di disoccupazione giovanile in Europa. Ma occorre che diano ai giovani le migliori opportunità di ottenere poi un posto di lavoro sostenibile. A tale fine impiegheremo in modo più mirato il Fondo sociale europeo".
La differenza fondamentale tra apprendistati e tirocini è la componente scolastica: gli apprendistati alternano periodi di formazione professionale in azienda a periodi di studi teorico-pratici in una scuola o in un centro di formazione; i tirocini sono invece esperienze professionali di durata limitata sempre più distaccati da corsi di studio e tendono a coinvolgere solo neo-laureati e datori di lavoro. Per alcune professioni (medici, avvocati, insegnanti ecc.) e per numerosi corsi di studio universitari i tirocini sono obbligatori. Il completamento di apprendistati comporta l'acquisizione di una certificazione riconosciuta a livello nazionale, ma sia apprendistati che tirocini garantiscono una più facile transizione dalla scuola al mondo del lavoro, permettendo agli studenti di acquisire esperienza pratica, conoscenze e competenze integrative dell'istruzione teorica.
In base allo studio condotto dalla Commissione sugli apprendistati, emerge che sono necessari standard di qualità omogenei per i corsi di studio che prevedono un periodo di apprendistato. Fondamentale inoltre è trovare il giusto equilibrio tra le competenze prettamente professionali e le abilità più generali, coinvolgendo le parti sociali nella progettazione e nell'organizzazione degli apprendistati e rafforzando la collaborazione con gli studenti per migliorare l'immagine generale del sistema di istruzione professionale.
Lo studio sui tirocini segnala invece che occorre che vi sia una definizione chiara dei tirocini a livello di UE. Se possibile, i tirocini dovrebbero rientrare nel ciclo di studi e non essere effettuati successivamente ad esso. Inoltre, è necessario uno sforzo concertato a livello nazionale e di UE per incrementarne l'offerta, soprattutto nelle piccole e medie imprese (PMI). Serve poi un sostegno finanziario a favore dei tirocinanti, in particolare di quelli provenienti da contesti meno privilegiati, è necessario infine incoraggiare procedure di selezione aperte e trasparenti.
I risultati degli studi serviranno a preparare due iniziative della Commissione previste entro la fine del 2012. La prima riguarda un progetto di raccomandazione del Consiglio sulle garanzie per i giovani, per fare sì che, quattro mesi dopo aver lasciato la scuola, i giovani abbiano un lavoro, studino oppure stiano facendo un tirocinio. La seconda sarà la definizione di un quadro di qualità per i tirocini, che aiuti a migliorare e potenziare queste opportunità così importanti per i giovani.
(Fonte:Rappresentanza a Milano della Commissione europea)
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