UE, Artico: nuove politiche contro cambiamento climatico
La strategia appena adottata, che si può sintetizzare nelle tre parole “conoscenza, responsabilità, impegno”, prevede una serie di azioni concrete che contribuiscono alla ricerca e allo sviluppo sostenibile nella regione e promuovono tecnologie ecocompatibili che potrebbero essere utilizzate per svolgere in modo sostenibile il trasporto marittimo e l’attività mineraria.
Catherine Ashton, Alta rappresentante dell’UE e vicepresidente della Commissione, ha dichiarato: “Con le azioni appena presentate vogliamo mostrare al mondo che l’UE prende sul serio i suoi impegni nei confronti della regione artica. Gli sviluppi nella regione dell’Artico fanno diventare ancora più urgente il nostro impegno di lotta contro il cambiamento climatico globale e assumono una crescente importanza strategica, economica e ambientale per l’Unione europea, che vuole dare un contributo positivo alla cooperazione tra gli Stati dell’Artico e tener conto delle esigenze delle comunità indigene e locali che popolano quelle zone”.
La commissaria per gli affari marittimi e la pesca Maria Damanaki ha affermato: “L’Artico sta attraversando un periodo di rapidi e importanti mutamenti, che consentono nuove attività economiche in una regione fragile del pianeta. Si presentano sfide ambientali e opportunità che richiedono un’attenzione a livello mondiale e l’UE può contribuire in modo sostanziale alla ricerca, ai finanziamenti, alla lotta contro il riscaldamento globale e allo sviluppo di tecnologie più verdi. Di questo tratta la politica marittima integrata dell’UE, che vuole contribuire a soluzioni comuni per la gestione sostenibile dei mari.”
Il periodo 2005-2010 è stato il più caldo mai registrato nell’Artico e si prevede che la regione avrà estati senza ghiaccio entro i prossimi 30-40 anni. I rapidi cambiamenti potrebbero rendere accessibili vaste risorse naturali quali petrolio e gas e aprire rotte di navigazione che potrebbero ridurre i tempi ed i costi d' importanti rotte commerciali tra l’Europa e l’Asia.
In relazione a questi dati, la comunicazione della Commissione include una serie di misure a sostegno della gestione efficace dell’Artico. E' innanzitutto espressa la volontà di sostenere la ricerca nell’Artico attraverso Orizzonte 2020 (il programma di ricerca e innovazione dotato di 80 miliardi di EUR proposto dalla Commissione), il lancio della nuova generazione di satelliti di osservazione e l'utilizzo di tecnologie ecocompatibili. Inoltre, è necessario aumentare le azioni di lotta contro il cambiamento climatico, rafforzare il dialogo con i rappresentanti delle organizzazioni delle popolazioni indigene e incrementare il ricorso alle possibilità di finanziamento dell’UE al fine di massimizzare lo sviluppo sostenibile nell’Artico a beneficio delle comunità locali.
A livello politico, la Commissione auspica un rafforzamento del dialogo bilaterale con il Consiglio Artico, che è la principale sede internazionale competente per lo sviluppo sostenibile e la tutela ambientale della zona. Di esso fanno parte il Canada, la Federazione russa, l’Islanda, la Norvegia e gli Stati Uniti, assieme alle organizzazioni della popolazione indigena. Nel dicembre 2008 la Commissione europea ha chiesto a nome dell’UE il riconoscimento dello status di osservatore; tale domanda è stata confermata a fine 2011 e la decisione in merito è attesa in occasione della riunione ministeriale del Consiglio artico che si terrà nel maggio 2013 a Kiruna.
(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)