ANBI, Gargano: la politica abbandoni la doppia morale
"E’ evidente – ha proseguito Gargano – che non ci può essere rilancio degli investimenti senza sicurezza idrogeologica, né può esserci ripresa economica senza valorizzare il bene inclonabile, rappresentato dal nostro territorio. Quello del Governatore, Visco, è un parere autorevole e indipendente, che rafforza quanto da tempo andiamo sostenendo, perlopiù inascoltati."
Dopo un solidale saluto alle popolazioni terremotate di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, Gargano ha proseguito: "Affrontare le complesse tematiche legate alla gestione di una risorsa primaria come l’acqua, non può prescindere da un approccio culturale. L’acqua è il perno per qualsiasi modello di sviluppo; senza acqua, non c’è vita e per questo la sua gestione non può essere affidata ad una visione mercantilistica. Analogamente deve avvenire per la tutela del territorio, oggi affidata solo a politiche vincolistiche senza le quali, per altro, il consumo di suolo raggiunge livelli insostenibili, aggravando le conseguenze della estremizzazione degli eventi atmosferici su una Penisola, già idrogeologicamente fragile.
Il clima, che si sta registrando, sostenuto dai ripetuti anticicloni africani, sta creando inaspettate difficoltà all’agricoltura, segno dei cambiamenti climatici da anni annunciati e che ora cominciano a manifestarsi strutturalmente: quest’anno, infatti, l’acqua c’è, ma non è sufficiente a soddisfare l’aumentata idroesigenza di colture “stressate” dall’inusuale caldo. A rischio c’è il “made in Italy” agroalimentare! E’ un problema nuovo, che denota l’urgenza di ammodernare la rete irrigua così come di aumentare le riserve idriche, “stoccando” l’acqua quando c’è in abbondanza, evitando al contempo disastrosi fenomeni alluvionali, come quelli registrati anche nello scorso autunno.
A questi problemi, la politica continua a rispondere con una “doppia morale”: assai consapevole a parole, assai evanescente negli atti concreti seppur, a questo Governo, va dato atto di una maggiore sensibilità, evitando quantomeno di proseguire nella costante sottrazione di risorse ad attività fondamentali per qualsiasi ipotesi di ripresa economica e modello di sviluppo, quali la tutela idrogeologica e l’irrigazione, da cui ormai dipende gran parte della nostra agricoltura.
La mancanza di scelte acuisce i conflitti sociali, legittimando l’affermarsi di interessi settoriali.
In questo quadro i consorzi di bonifica, espressione di gestione “sussidiaria” del bene comune acqua, si confermano non solo un’esperienza originale, promotori di coesione sociale attraverso la miriade di accordi con le realtà locali, ma anche di ricerca. Ne sono esempio il riconoscimento europeo al “sistema esperto” d’irrigazione Irriframe; la crescente produzione di energia rinnovabile, sia nel mini-idroelettrico utilizzando salti d’acqua di solo un metro e mezzo, sia nel solare senza consumo di suolo agricolo, ma utilizzando le superfici degli impianti idraulici; le esperienze, di straordinaria attualità, nella ricarica delle falde attraverso gli innovativi sistemi dei “pozzi bevitori” e delle aree di infiltrazione. Sono solo alcuni esempi – ha concluso il Presidente A.N.B.I. - ma che pongono, una volta di più, i consorzi di bonifica al passo con le esigenze del tempo, protagonisti dell’innovazione e dell’esaltazione del territorio."