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UE, risparmi dei contribuenti: rafforzare legge anti-frode

12/07/2012
UE, risparmi dei contribuenti: rafforzare legge anti-frodeL'utilizzo improprio dei fondi dell'Unione europea per fini criminali mette a rischio il raggiungimento di obiettivi aventi come oggetto la creazione di posti di lavoro e il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini. Con la stretta alle finanze pubbliche che si sta verificando in tutti i paesi europei, ogni euro conta. La Commissione ha perciò proposto nuovi strumenti di diritto penale per combattere le frodi che colpiscono il budget dell'Unione.

La Direttiva crea una base giuridica armonizzata per perseguire e punire tali crimini e far si che non si possano più sfruttare illecitamente le differenze tra i sistemi legali nazionali. Al momento c'è una grande differenza tra gli approcci per proteggere i fondi dell'Unione europea negli stati membri. L'interpretazione di ciò che costituisce frode del budget dell'Unione è fortemente differenziata e allo stesso modo lo sono le sanzioni. Per fare un esempio, il livello delle sanzioni per frode varia nell'Unione da 12 anni di carcere a nessuna sentenza obbligatoria contro questo crimine. Allo stesso modo, il periodo nel quale è possibile investigare e perseguire questo reato va da 1 a 12 anni.

Tale Direttiva stabilisce le definizioni comuni di frode del budget dell'Unione e determina le conseguenti sanzioni, che in alcuni casi includono anche il carcere, e periodi uguali per tutti gli stati in cui sarà possibile investigare e perseguire i colpevoli. Queste misure aiuteranno a scoraggiare i possibili futuri colpevoli, a fornire una più effettiva azione legale a livello nazionale e a recuperare più facilmente i fondi perduti.

Il vice-presidente Viviane Reding, commissario per la giustizia dell'Unione europea ha dichiarato: "I soldi dell'Unione non devono essere intascati dai criminali. Si rende indispensabile mettere in pratica norme di diritto penale di alto livello, per proteggere i soldi dei nostri risparmiatori. Il nostro scopo è chiaro: assicurare che le frodi riguardanti il budget dell'Unione non rimangano impunite. Tale proposta aiuterà a mettere fine al mosaico di leggi penali nazionali presenti, all'interno dei quali alcuni stati puniscono un crimine con l'incarcerazione, mentre altri non agiscono in alcun modo".

Algirdas Šemeta, Commissario responsabile della azioni anti-frode, ha affermato: "L'approccio attuale per la protezione dei fondi dell'Unione è a dir poco disomogeneo. Non è ammissibile che i colpevoli di frode sfuggano il processo e le sanzioni semplicemente a causa della loro posizione geografica. I soldi dei contribuenti europei devono essere maggiormente protetti in ogni stato membro. La proposta di oggi è un passo importante verso questa obiettivo."

La proposta della Commissione definisce legalmente i crimini di frode e altri correlati ad essa, quali la corruzione, l'appropriazione indebita di fondi o il riciclaggio di denaro sporco. Queste definizioni comuni assicureranno un'eguale applicazione della legge da parte delle autorità nazionali. Maggiori poteri sono inoltre attribuiti agli stati membri, che possono imporre una sanzione minima di sei mesi di carcere per i casi più gravi di frode e procedere alla confisca dei beni ai criminali per favorire il recupero dei fondi europei frodati.

Nella foto: il vice-presidente Viviane Reding, commissario per la giustizia dell'Unione europea

(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)

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