Quale futuro per il settore della difesa in Europa?
Il portavoce del CESE, Joost van Iersel sostiene: "Nel momento in cui alcuni paesi terzi aumentano le loro spese per la difesa, l'Europa non può continuare a perdere tempo con programmi di ricerca isolati o strategie di difesa distinte per ciascun paese. L'obiettivo dell'UE dovrebbe essere chiaro: una politica di difesa comune, un programma di ricerca comune e una produzione congiunta nel settore della difesa".
L'11 luglio 2012, la sessione plenaria del CESE ha adottato un parere d'iniziativa sul tema Necessità di un'industria europea della difesa: aspetti industriali, innovativi e sociali. Nell'ottica di rafforzare l'industria della sicurezza e della difesa, il CESE invita il Consiglio e la Commissione a definire delle misure volte ad aggiornare la politica estera e ad introdurre uno scudo protettivo per l'Unione europea.
Infatti, le pratiche condotte isolatamente dagli Stati membri non solo costituiscono uno spreco di denaro pubblico, ma sono anche assolutamente insufficienti. L'UE dovrebbe creare nuove sinergie tra le attività di ricerca e sviluppo (R&S) a livello europeo, che coinvolgano anche settori diversi da quello della difesa, come per esempio attività legate alla ricerca spaziale. Le politiche e i finanziamenti dell'Unione dovrebbero collegare gli investimenti europei con quelli nazionali, contribuendo così a una riduzione della frammentazione e della duplicazione della spesa pubblica, e a un incremento della qualità e dell'interoperabilità. Programmi di ricerca a sostegno del settore aiuterebbero l'industria europea della difesa ad affrontare rapporti di dipendenza - tutt'altro che opportuni - da fonti esterne all'Unione.
Si prevede che il bilancio cinese destinato alla difesa aumenterà, passando dagli attuali 120 a 250 miliardi di euro entro il 2015. Anche la Russia ha annunciato un considerevole incremento dei fondi per la difesa entro il 2015, mentre gli Stati Uniti spendono più del doppio del bilancio complessivo dell'Unione europea (rispettivamente 450 e 204 miliardi di euro nel 2007).
L'UE deve adottare strategie adeguate per affrontare questo crescente squilibrio e attuare quelle misure minime, che innestino un processo di miglioramento dell'efficacia della politica di difesa e dell'efficienza dei costi.
(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)
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