A Venezia per difendere la Legge 194
Tutto per protestare contro il famigerato “progetto di legge regionale veneto numero 3”, che prevede l’inserimento dei volontari appartenenti al “movimento della vita” all’interno di ospedali e consultori, allo scopo di dissuadere le donne che hanno intenzione di abortire. Una proposta che ha scatenato una santabarbara di polemiche, come è emerso in questi mesi ed è stato sottolineato durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione veneziana.
“Quando una donna va in ospedale per abortire, significa che ha già preso una decisione in tal senso” ha detto Gemma Lunian, di Rifondazione Comunista nonché componente dell’Assemblea Regionale Veneta delle Donne in difesa della legge 194. “Quindi” ha aggiunto “non occorre certo farla sentire in colpa. E poi nei consultori si trovano già opuscoli informativi per chi ha dubbi sul fatto di voler interrompere la gravidanza”.
“Una donna che già soffre, non solo non troverebbe assistenza psicologica, ma, anzi, sarebbe psicologicamente aggredita da persone non tecnicamente preparate ed ideologicamente di parte. Il che può portare a casi di depressione aggravata, tali da poter spingere anche al suicidio, com’è avvenuto in America” ha fatto eco Efthalia Rentetzi dell’Assemblea per la Legge 194.
“E’ una gravissima violazione del segreto professionale, perché, per informare i volontari del fatto che ci sono donne incinte che vogliono abortire, si dovrebbero diffondere nome, cognome e diagnosi delle pazienti” ha affermato Lucia Basso della CGIL. “La vera prevenzione all’aborto è la prevenzione della gravidanza indesiderata” ha aggiunto “e solo il servizio pubblico può e deve svolgere questa funzione. Invece tale servizio pubblico sarebbe interrotto, se i volontari interferissero con le attività degli operatori sanitari.”
Contrariamente a quello che l’opinione pubblica può aver finora percepito, non sono solamente i partiti di centro-sinistra a voler difendere la Legge 194.
“Certo che parteciperò alla manifestazione di sabato 7 ottobre” ha affermato decisa Regina Bertipaglia, Consigliere della Regione Veneto del Gruppo di Forza Italia. “Chi è contro questa legge è a favore della clandestinità degli aborti. Inoltre “ ha aggiunto “quello che maggiormente mi spaventa del “Movimento della vita” è che possa rasentare il fanatismo”.
Pericolo non certo remoto, stando a sentire le testimonianze degli addetti ai lavori. “In vent’anni di servizio come infermiera professionale, ho incontrato anche donne che volevano abortire perché le loro gravidanze erano frutto di stupri o incesti” ha detto Maria Luisa Peraro, dell’Assemblea per la Legge 194. “Proprio per questo” ha aggiunto “Non oso pensare che i volontari antiaboristi possano andare da donne come queste a dire che debbono portare avanti la gravidanza, perché è stata voluta da Dio”.
Un problema che non riguarda solamente le donne. “questa battaglia non èsolo per le donne,ma anche per l’umanità, la cultura ed il rispetto” ha detto Franco Fois, Coordinatore Regionale della Rosa nel Pugno. “L’aspetto più drammatico “ ha aggiunto “è che il progetto di legge n.3 scardina il concetto di laicità dello Stato. Senza contare che questa legge parla di dissuasione,ma non di prevenzione”.
“Bisogna fare prevenzione soprattutto tra i giovani, quindi nelle scuole o nei luoghi dove si aggregano” ha fatto eco Alice Pettinò, del Collettivo ”Vengo prima”.
Ecco un altro punto chiave della protesta: la carenza dei servizi. “Le leggi devono rispettare le donne, il loro corpo, le loro scelte,il loro percorso. Cosa che attualmente non viene fatta” ha detto Palma Gasparrini, responsabile del Coordinamento Donne del Gruppo DS – Provincia di Venezia. “Basti pensare” ha aggiunto “che nei consultori a Zelarino ed in centro a Mestre, in Via Dante, non sono stati rimpiazzati i ginecologi che hanno lasciato il servizio, quindi sono zone scoperte,soprattutto per le donne immigrate, tra le più a rischio, perché molte di loro provengono da paesi dove l’IVG non è legale”.
“Il Veneto è una delle Regioni con il minor tasso di abortività, ma ha il triste record della lunghezza dei tempi di attesa, per non parlare del numero degli aborti oltre la dodicesima settimana” ha aggiunto Patrizia Veclani, dell’assemblea per la Legge 194. “Imputiamo tutto questo” ha affermato” alla carenza di servizi”.
Oltre a questo, si aggiunge il caso dei medici obiettori di coscienza, che si rifiutano cioè di praticare l’interruzione di gravidanza. “In Veneto sono l’80% del totale, quindi gli altri medici sono costretti a girare di struttura in struttura per sopperire alle carenze, rischiando il posto di lavoro” ha detto Fois.
Insomma, è chiaro che la modifica della legge 194 aggraverebbe l’attuale situazione già critica; per questo, sabato7 a Venezia sfileranno tanti colori politici, tante associazioni,ma un solo obiettivo: difendere la donna ed il suo diritto a scegliere se portare avanti o meno la gravidanza. Diritto che,tra l’altro, è stato approvato anche dagli italiani nel corso di un referendum al quale hanno votato sì ben il 70% degli elettori.
Asterisco Informazioni
di Fabrizio Stelluto
P.I. 02954650277
- e-mail:
- info@asterisconet.it
redazione@asterisconet.it - telefono:
- +39 041 5952 495
+39 041 5952 438 - fax:
- +39 041 5959 224
- uffici:
- via Elsa Morante 5/6
30020 Marcon (Ve)
Cartina
Questo sito è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell'art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: "Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione".
La pubblicazione degli scritti è subordinata all'insidacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al sito, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
-
-
Direttore:
Fabrizio Stelluto -
Caporedattore
Cristina De Rossi -
Webmaster
Eros Zabeo -
Sede:
via Elsa Morante, 5/6
30020 Marcon
Venezia - Informativa cookies