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Irrigazione salva agricoltura, ma acqua scarseggia

08/08/2012
Irrigazione salva agricoltura, ma acqua scarseggia"Se c’è un’agricoltura, che sta soffrendo gravemente la siccità, ce ne è anche una, che resiste grazie all’irrigazione, gestita dai Consorzi di bonifica." Ad affermarlo è Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, che evidenzia l’indispensabile ruolo svolto dagli oltre 157.000 chilometri di canali ad uso irriguo a servizio di 3.124.786 ettari, bagnati, nel rispetto del minimo deflusso vitale e delle disponibilità idriche, da una potenzialità di circa 2.186 metri cubi, cioè oltre due milioni di litri d’acqua, al secondo.

"E’ questa realtà- prosegue Gargano – che ha salvato l’80% della produzione di pomodoro, il 70% di quella di mais ed il 60% di soia dalle calure africane di quest’anno."

Va anche sottolineato lo sforzo operato dai Consorzi di bonifica per ottimizzare l’uso irriguo delle acque, ben rappresentato dai quasi 74.000 chilometri di condotte tubate e dall’operatività, in 10 regioni, di Irriframe (“sistema esperto” che, attraverso la combinazione di più parametri fornisce all’agricoltore, via computer o SMS, il miglior consiglio per l’irrigazione), indicato come esempio anche dall’Unione Europea.

"Siamo la “Croce Rossa” delle campagne italiane – prosegue il Presidente A.N.B.I. – e l’esperienza di quest’anno dimostra, in maniera ancora una volta purtroppo emergenziale, la necessità di rilanciare il Piano Irriguo Nazionale che, allo stato attuale prevede interventi per € 595.484.000,00 assai lontani dal fabbisogno di circa 7 miliardi di euro, individuato dal C.I.P.E. ancora nel 2004. La legge di stabilità 2012 conferma tale stanziamento, che determina, per altro, la realizzazione di un numero di opere, grandemente inferiore a quello inizialmente previsto dal Piano. Ma c’è di più: con la realizzazione dei progetti già finanziati – ricorda Gargano - non si sono però iscritte, nel bilancio dello Stato, altre risorse destinate al Piano Irriguo Nazionale e, considerata la situazione della finanza pubblica con il sostanziale blocco dei finanziamenti per opere infrastrutturali, temo molto la mancanza di nuovi stanziamenti per un settore, quale quello dell’irrigazione, che le condizioni climatiche dimostrano debba essere priorità strategica per lo sviluppo economico, tenuto conto che l’irrigazione è indispensabile alla competitività del sistema agricolo, per la qualità delle produzioni, per la sicurezza alimentare e per il contributo alla produzione di energie rinnovabili."

Va infatti ricordato che circa l’87% del “made in Italy” agroalimentare dipende, sia pure in grado diverso, dall'irrigazione; le esportazioni agricole italiane, a loro volta, sono costituite per i 2/3 del loro valore da prodotti ottenuti in territori irrigati.

"Con il passare dei giorni diminuiscono, fortunatamente, le esigenze idriche delle campagne, salvo alcune preoccupazioni emergenti per la viticoltura – conclude il Presidente A.N.B.I. - Guardo con apprensione, infatti, il veloce abbassarsi dei livelli idrici nei grandi laghi del Nord, ormai tutti sotto la media tranne il lago Maggiore, come nei bacini della Puglia, che registrano 108 milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto all’anno scorso. In questo riemerge la necessità di programmare il Piano degli Invasi, da anni richiesto dall’ANBI, per evitare che, ogni anno, termini in mare, inutilizzata, un’autentica ricchezza pari a 8 miliardi di metri cubi, cioè 8.000 miliardi di litri di acqua piovana. Non sono i Consorzi di bonifica, ma la natura a richiedere al Governo di tradurre, in atti concreti, la più volte enunciata volontà di privilegiare la prevenzione alla conta dei danni."

foto di G. Arlotti

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