In calo i casi sospetti di frode ai danni dei fondi della UE
Come interpretare l'inversione del trend verificatasi? In aggiunta all'introduzione di misure più efficaci e controlli più rigorosi cui vengono sottoposti i fondi UE, anche una serie di ragioni tecniche contribuiscono a fornire una spiegazione. A questo proposito, i progressi fatti nell'ambito della politica di coesione e un metodo più omogeneo per le segnalazioni nell’ambito del sistema di controllo per l’agricoltura, sono aspetti che hanno anch’essi giovato alla diminuzione del numero di frodi registrate rispetto al 2010. In totale, 295 milioni di euro di fondi UE (pari allo 0,2% del bilancio) sono stati oggetto di frode e vanno recuperati al più presto, in conformità alle regole dell’UE.
Nel rapporto annuale, la Commissione sottolinea inoltre la forte necessità di ridurre ulteriormente le frodi a danno del bilancio dell’Unione; con questo obiettivo vengono formulate una serie di raccomandazioni agli Stati membri.
Il Commissario responsabile per il portafoglio Fiscalità e unione doganale, audit e lotta antifrode, Algirdas Šemeta, ha dichiarato: “La diminuzione del numero di frodi perpetrate ai danni del bilancio dell’UE dimostra che la nostra determinazione nell’affrontare il problema sta portando i suoi frutti. Ma la battaglia è tutt’altro che finita. La Commissione conferma la sua politica di tolleranza zero nei confronti delle frodi, perché neanche un centesimo del denaro dei contribuenti deve finire nelle tasche dei truffatori. La Commissione continuerà a mettere in campo ogni misura necessaria al fine di tutelare il bilancio dell’Unione e anche gli Stati membri devono fare la loro parte.”
Raggiungendo un netto miglioramento per quanto concerne la riappropriazione di fondi dell’UE oggetto di irregolarità e frode, la Commissione è riuscita nello scorso anno a riappropriarsi di circa 2 miliardi di euro tramite rettifiche finanziarie e recuperi.
Notevoli progressi sono stati riscontrati da parte di altri Stati membri soprattutto per quanto concerne i recuperi dai beneficiari finali nel settore dell’assistenza preadesione, fornita ai Paesi candidati all'ingresso nell'Unione europea. E' essenziale sottolineare l'intento, riportato dalla Commissione nella relazione, ad incoraggiare gli Stati membri che hanno ancora bassi tassi di recupero verso un incremento dell’efficacia delle attività antifrode e alla confisca di beni qualora i beneficiari non restituiscano gli importi oggetto di irregolarità e truffa.
Nel 2011 la Commissione ha presentato oltre una decina tra proposte legislative o nuove iniziative volte a rafforzare la lotta antifrode sui fondi UE. A questo proposito, è utile porre l'accetto sull'importanza della recente proposta della Commissione sulla tutela degli interessi finanziari dell’Unione attraverso il diritto penale; tale mozione apporterà un notevole contributo nell'opera di recupero fondi, nonché come deterrente per i truffatori.
(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)
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