Consultazione UE: i vostri diritti, il vostro futuro
Si tratta di un'iniziativa lanciata dalla Commissione il 9 maggio 2012, Festa dell’Europa; in tale occasione tutti i cittadini dell'Unione sono stati invitati a dare il proprio contributo per definire l’agenda politica dei prossimi anni e delineare il futuro dell’Unione. Fino al 9 settembre 2012, tutti i cittadini europei potranno esprimere la propria opinione rispondendo a domande quali: “Che evoluzione auspichereste per l’Unione europea nel prossimo futuro? In che tipo di Unione vorreste vivere nel 2020?” e molte altre.
Trovandoci di fronte ad un momento critico per l'eurozona, fatto di sfide e decisioni importanti, il dibattito politico verte sempre più sul futuro dell'Europa nel breve e lungo termine. A questo proposito, nell’ultimo Consiglio di giugno i leader europei hanno discusso la necessità di avviare una nuova fase per l’unione economica e monetaria (UEM). Tuttavia, qualsiasi integrazione della politica economica e di bilancio deve essere legittimata agli occhi dei cittadini europei. È prendendo in considerazione questo punto che, nella relazione pubblicata il 26 giugno 2012, i quattro presidenti (il presidente del Consiglio europeo, il presidente della Commissione europea, il presidente dell’Eurogruppo e il presidente della Banca centrale europea) affermano espressamente: “Nel complesso, una più stretta integrazione dell’UEM richiederà una più forte base democratica e l’ampio sostegno dei cittadini. Per questo motivo, è essenziale che già il processo di realizzazione di tale prospettiva sia basato su un’ampia consultazione e partecipazione. Integrazione e legittimità devono andare di pari passo”.
Inoltre, su proposta della Commissione, il 2013 sarà proclamato “Anno europeo dei cittadini”. La Commissione europea desidera cogliere questa occasione per coinvolgere i cittadini nel delineare l’Unione di domani e conoscere le loro prospettive per il futuro dell’Europa.
Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria UE per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza ha dichiarato: “L’attuale crisi ha innescato un dibattito pubblico indispensabile circa gli obiettivi dell’Europa. Per rendere l’unione economica e monetaria realmente irreversibile e per ripristinare la fiducia è importante offrire ai cittadini e alle imprese una prospettiva di ciò che l’Europa sarà nel 2020. Sono lieta di constatare che, in questo contesto, le proposte di “Unione politica”, “Federazione europea” o persino di “Stati Uniti d’Europa” sono tornate a essere argomento di dibattito. La consultazione pubblica della Commissione ha dimostrato che questo dibattito suscita un forte interesse. Soprattutto è incoraggiante vedere che la maggior parte delle risposte sono state fornite da giovani europei. Sono fermamente convinta che per uscire dalla crisi è necessaria più, e non meno, Europa e a tal fine occorre coinvolgere i cittadini.
L’Europa, in ultima analisi, riguarda i loro diritti, le loro preoccupazioni e il loro futuro. Sono pertanto i cittadini che dovrebbero guidarci verso un’Europa più forte e più integrata”.
Questa è un'ottima opportunità, che può rivelarsi estremamente costruttiva. La consultazione della Commissione invita tutti i cittadini europei a rendere noti gli ostacoli pratici che incontrano nella vita quotidiana nell’esercizio dei diritti sanciti dalla legislazione europea. Per fare alcuni esempi, la Commissione vuole conoscere le eventuali difficoltà incontrate dai cittadini europei quando viaggiano in Europa, quando attraversano le frontiere, quando votano o si candidano alle elezioni o ancora quando fanno acquisti online. I contributi ricevuti saranno una risorsa preziosa per definire l’agenda politica della Commissione per gli anni a venire e per elaborare la relazione sulla cittadinanza dell’Unione del 2013; relazione che verrà poi presentata ufficialmente il 9 maggio 2013, giorno della Festa dell’Europa.
E' essenziale infine ricordare che il breve questionario può essere facilmente compilato online e richiede solo dieci minuti. La consultazione resterà aperta fino al 9 settembre al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/our-rights-your-future.
(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)