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Aiuto del FEG: supporto a 21000 lavoratori

07/09/2012
Più che positivo è il bilancio stilato dalla Commissione europea nella quinta relazione annuale sulle attività e sui risultati del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG). Sono, infatti, 21000 i lavoratori licenziati a causa della crisi economica e degli effetti della globalizzazione che hanno beneficiato nel 2011 di un totale di 128 milioni di euro in dodici Stati membri (Austria, Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Portogallo).

E' questo uno dei principali mezzi di sostegno dell'Unione europea ai disoccupati: un supporto per trovare un nuovo impiego, attraverso programmi di cofinanziamento di misure di politica attiva del mercato del lavoro, proposte e organizzate nei dodici Stati membri in un arco di ventiquattro mesi a decorrere dalla data della domanda. Le misure concrete comprendono un'assistenza intensiva e personalizzata nella ricerca di lavoro, diversi tipi di formazione professionale, l'aggiornamento delle qualifiche e misure di riqualificazione, incentivi temporanei e indennità versate nell'arco della durata delle misure attive, nonché altri tipi di sostegno quali aiuti alla creazione di imprese e programmi occupazionali pubblici.

László Andor, commissario UE responsabile per l'occupazione, gli affari sociali e l'inclusione, ha affermato: "Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione si è dimostrato uno strumento efficace ed efficiente per coloro che hanno perso il lavoro. Questa è un'espressione concreta della solidarietà europea ed è uno strumento pratico che aiuta le persone e le regioni a riprendersi dai licenziamenti su ampia scala. In particolare, il FEG consente agli Stati membri di sostenere misure mirate adattate alle circostanze dei lavoratori in questione. Dal suo avvio nel 2007 il FEG ha aiutato o sta aiutando circa 91 000 lavoratori in esubero, fornendo loro assistenza per una formazione, la ricerca di un nuovo posto di lavoro o altre forme di sostegno. Il FEG continuerà a svolgere un ruolo cruciale nella lotta contro la disoccupazione."

La quinta relazione annuale sulle attività e sui risultati del FEG indica, per il 2011, un aumento del 50% dei contributi che esso ha versato agli Stati membri rispetto agli aiuti concessi nel 2010. La relazione descrive inoltre gli esiti di quattro contributi del FEG concessi in anni precedenti a tre Stati membri (Belgio, Svezia e Irlanda), al fine di dimostrare come tale sostegno abbia aiutato i lavoratori licenziati a trovare nuovi posti di lavoro. I risultati sono incoraggianti poiché 2 352 lavoratori (il 45% dei 5 228 che hanno ricevuto in totale un aiuto del FEG) messi in esubero nel settore automobilistico, tessile e informatico hanno trovato nuovi impieghi o sono diventati lavoratori autonomi entro la fine del periodo in cui è stato erogato il sostegno del FEG (metà 2011).

Gli aiuti UE hanno consentito ai paesi di rispondere in modo più flessibile alle sfide che il mondo del lavoro si trova ora ad affrontare, a consacrare maggiore attenzione ai lavoratori meno qualificati e alle persone più difficilmente occupabili e a includere azioni innovative nelle misure di sostegno.

I buoni risultati raggiunti in termini di reintegrazione nel mondo del lavoro suggeriscono che le modifiche apportate al regolamento FEG nel 2009, che includono un periodo più lungo di aiuto e un maggiore cofinanziamento dell'UE, andranno a vantaggio sia dei lavoratori che dei mercati del lavoro locali e regionali.

Riguardo al prossimo quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020, la Commissione ha proposto che l'UE continui ad esprimere solidarietà ai lavoratori licenziati e alle regioni colpite tramite il FEG. Essa ha anche proposto di estendere il suo campo di intervento ad altre categorie, come i lavoratori autonomi e i lavoratori temporanei. La proposta della Commissione consentirebbe al FEG di reagire ai licenziamenti su grande scala causati da crisi impreviste, nonché dagli effetti negativi degli accordi commerciali nel settore agricolo, fornendo aiuti transitori per agevolare l'adattamento.

nella foto László Andor, commissario UE responsabile per l'occupazione, gli affari sociali e l'inclusione

(Fonte:Rappresentanza a Milano della Commissione europea)

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