L’Italia e gli Italiani
Inaugurata a Torino a Palazzo Reale lo scorso novembre, proseguita poi con successo a Napoli a Palazzo Zevallos Stigliano, è stata a Londra in occasione delle Olimpiadi, ospitata dal CONI a Casa Italia.
Ad ispirare il progetto, curato da Gianfranco Brunelli e Dario Cimorelli, la memoria del Grand Tour, il lungo viaggio nell’Europa continentale che ha rappresentato un momento imprescindibile nella formazione delle classi colte europee nei secoli scorsi.
Come a riprendere questa affascinante tradizione culturale, nove fotografi dell’Agenzia Magnum abituati a cimentarsi con scenari di guerra, così come a seguire l’evoluzione di città e Paesi del mondo, hanno ripercorso il nostro Paese dando vita a un reportage originale sull’Italia contemporanea.
E il risultato è questa mostra con 400 scatti frutto del lavoro di Christopher Anderson, Bruce Gilden, Harry Gruyaert, Richard Kalvar, Alex Majoli, Paolo Pellegrin, Mark Power, Mikhael Subotzky e Donovan Wylie.
L’esposizione, che si avvale del patrocinio del Comune di Vicenza, è ad ingresso libero e offre al pubblico la possibilità di vedere la prima collezione di fotografia contemporanea d’autore di Intesa Sanpaolo in un dialogo inedito con l’architettura barocca di Palazzo Leoni Montanari e con le opere della collezione storica della banca, in particolare l’importante raccolta di pittura veneta con tele di Pietro Longhi, Canaletto e Francesco Guardi.
L’Italia e gli Italiani non intende riproporre la ricostruzione nostalgica dei paesaggi, delle prospettive e delle vedute oramai inesorabilmente perdute, ma dare immagine alla vita dell’Italia e degli Italiani di oggi, un’occasione di riflessione sulla contemporaneità. La mostra ha inoltre l’obiettivo di raccontare un Paese che si è sempre presentato come un insieme eterogeneo di molti e diversi elementi, dove la storia e la contemporaneità si intrecciano, convivono, si oppongono, dove la tradizione si confronta con l’innovazione, le strutture urbanistiche con le nuove richieste sociali, il paesaggio con l’industria in un susseguirsi continuo di coerenze e contraddizioni, armonie e dissonanze.
Il viaggio fissa nella memoria un’immagine del paesaggio naturale e di quello artificiale, di luoghi e persone. Si tratta di un racconto che si snoda attraverso quelli che potremmo definire i depositi della memoria (i borghi, le città, le piazze, le biblioteche) e i nuovi luoghi d’incontro; le relazioni e le abitudini degli Italiani; il presente e il divenire; le marginalità sociali e le solidarietà; la ricerca e le menti.
Un percorso che fissa l’immagine di un Paese con i suoi chiaroscuri, i punti di forza e le aree di sofferenza, in coerenza con i temi di grande attualità, quali la salvaguardia dell’ambiente, il consumo del territorio, l’enorme ricchezza che proviene dal passato, le sfide del futuro.
L’immagine guida della mostra itinerante, un dittico di Venezia dell’inglese Mark Power, diventa in questa edizione vicentina, un richiamo di particolare significato in quanto il capoluogo lagunare rimane il simbolo della fragilità e dell’unicità dell’ ”ecosistema Italia” che la mostra, nella sua varietà di temi e di approcci artistici, ha voluto delineare.
Apre la rassegna Christopher Anderson che focalizza il suo obiettivo sul Mare, elemento in cui la penisola è immersa, e da cui provengono la storia e la civiltà dell’Italia. Donovan Wylie riflette sulle Nuove mura che delimitano i perimetri urbani, confini moderni rappresentati da tangenziali e viadotti, aree industriali e discariche, che segnano una realtà abitativa ormai completamente antropizzata. Insieme è il titolo della sezione di Richard Kalvar, che propone uno sguardo su ciò che unisce l’Italia, in termini di spazi condivisi e di gesti comuni in cui tanti si riconoscono: dalla compagnia dei nonni
al Ferragosto in spiaggia, dal caffè al bar alla pizza. L’indagine di Mikhael Subotzky si concentra sulle Nuove piazze, ovvero sui nuovi spazi di aggregazione - dai centri commerciali alle discoteche - che sembrano aver sostituito il centro della vita pubblica di un tempo: la piazza. Mark Power, nel reportage dedicato ai Luoghi della memoria, ripercorre le bellezze del Paese, che non a caso detiene il record mondiale di beni artistici dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Bruce Gilden in Noi, gli altri sofferma le coscienze sulla vita delle persone “invisibili” che popolano reparti di cura, carceri, baraccopoli e mense dei poveri. La riflessione di Harry Gruyaert, intitolata L’artificiale, è condotta sul difficile equilibrio che la società contemporanea sta ricercando tra progresso e natura. Alex Majoli ricorda L’ingegno, il “saper fare” che nelle industrie come nei campi, nei laboratori come nelle manifatture, unisce competenza e creatività alla base del made in Italy. Conclude il racconto Paolo Pellegrin, con i ritratti di 150 giovani che rappresentano il futuro del Paese.
La mostra è realizzata nell’ambito di Progetto Cultura, l’ambizioso programma pluriennale di Intesa Sanpaolo che comprende un insieme di interventi ideati e curati dall’Istituto, destinati a valorizzare i beni culturali e artistici che costituiscono l’incomparabile ricchezza d’Italia. Progetto Cultura è caratterizzato da un approccio alla cultura che scaturisce dalla piena
consapevolezza che il ruolo di un’impresa bancaria di rilevanza nazionale è quello di concorrere non solo alla crescita economica, ma anche, e inscindibilmente, a quella culturale e civile del Paese.
Nell’ambito di Progetto Cultura Intesa Sanpaolo ha dato vita alla rete delle Gallerie d’Italia, che comprende i poli espositivi di Vicenza, di Napoli con Palazzo Zevallos Stigliano e del nuovo spazio espositivo di Piazza Scala inaugurato a Milano lo scorso novembre.
In occasione dell’inaugurazione della mostra L’Italia e gli Italiani. Nell’obiettivo dei fotografi Magnum, giovedì 20 settembre 2012 dalle ore 21.00 alle ore 23.00 a Palazzo Leoni Montanari apertura straordinaria ad ingresso libero con visite guidate e intrattenimento musicale con il quartetto The Jazz Travellers, una tra le formazioni di maggior rilievo nel panorama jazzistico nazionale (Pietro Tonolo, sax; Paolo Birro, piano; Lorenzo Conte, contrabbasso; Emanuele Maniscalco, batteria).