Presentato “Per Terra per Acqua”, itinerario cicloturistico lungo il Bosco di Mestre
E’ ”Per Terra per Acqua”, giunta alla 13esima edizione, che si svolgerà durante la giornata di domenica 8 ottobre. Un itinerario cicloturistico guidato che si potrà svolgere, come suggerisce il titolo medesimo, via terra oppure via acqua. L’iniziativa è stata presentata a Favaro, presso l’Auditorium della Municipalità ed è patrocinata da: Comune di Venezia – Assessorato all’Ambiente, Municipalità di Mestre Centro, Municipalità di Favaro Veneto, Istituzione Bosco di Mestre, Consorzio di Bonifica Dese Sile. La partenza comune è quella di Ghebo Morosini, mentre l’itinerario cicloturistico guidato osserverà le seguenti tappe: la Zona Umida di Fossa Pagana, il Bosco Quercini, il Forte di Via Vallon, il Parco della Bissuola, il Bosco dell’Osellino. L’itinerario via acqua, invece, che vedrà la risalita dell’Osellino in barca e canoa, si snoderà lungo: Osellino, Parco San Giuliano, Batteria Manin, Fossa Pagana, Approdo Paleoalveo del Marzenego, Bosco dell’Osellino.
Nulla è casuale, a partire dalla partenza. “Il Ghebo Marzenego è una zona inquinata, per via degli scarichi cui è soggetto. Speriamo che le istituzioni se ne prendano carico” ha detto Pino Sartori, uno degli organizzatori dell’iniziativa.
Chi sceglierà l’itinerario via terra, in particolare, vedrà molti prati. “Quelli che l’opinione comune identifica come potenziali campi da calcio, puntando cioè a distruggerli, anziché valorizzarli” ha affermato Michele Zanetti, Naturalista. ”Invece” ha aggiunto “Essi rappresentano un patrimonio di interesse primario, perché hanno una forte componente di biodiversità. Non a caso vi abbiamo trovato: due specie di orchidee, un specie di garofano in estinzione nella Pianura Padana, una Campanella Maggiore in estinzione in tutta Italia.”
I prati però sono fondamentali non solo per la biodiversità e quindi la natura del territorio, ma anche per la sua sicurezza idraulica. “ Se le piogge causano allagamenti, è perché boschi e prati sono stati soppiantati dall’urbanizzazione” ha detto Giuseppe Baldo, Direttore Tecnico del Consorzio di Bonifica Dese-Sile. “La presenza di queste aree a ridosso dei canali” ha aggiunto “è assolutamente strategica per il territorio, perché i prati possono essere allagati senza traumi, quindi assorbire acqua che altrimenti invaderebbe le abitazioni.”
Ma si scopriranno anche le zone umide e la loro importanza per contenere le alluvioni, il bosco di Mestre e i progetti che vi ruotano attorno; un viaggio tra presente, passato e futuro di una zona troppo spesso trascurata.
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