Giovanni Battista Tiepolo a Villa Manin
Tele, talvolta di eccezionale dimensione, affiancate dai bozzetti preparatori utili per la valutazione delle doti inventive e della capacità ` tecnica, dipinti restaurati per l'occasione, eleganti disegni, in una mostra di entusiasmante bellezza e alta scientificità. Spettacolare e nel contempo largamente didattica. Un evento, quello affidato alle cure di Giuseppe Bergamini, Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, lungamente preparato, molto atteso a livello internazionale e di imponente impegno organizzativo per numero e qualità di dipinti messi a confronto.
La straordinaria esposizione trova perfetto compimento nella visita al Palazzo patriarcale di Udine, ora Museo Diocesano, ove il giovane Tiepolo, a partire dal 1726, affrescò il soffitto dello Scalone d'onore, la Galleria degli Ospiti, la Sala Rossa e la Sala del Trono, e a Trieste, al Civico Museo Sartorio, che custodisce oltre 250 suoi disegni.
La mostra segue di una generazione (esattamente 21 anni) quella che la Villa udinese propose nel 1971 in occasione dei duecento anni dalla morte del pittore e destinata a segnare il punto di svolta nella sua fortuna critica.
Ora l'Azienda Speciale villa Manin e la Regione Friuli venezia Giulia realizzano in quella stessa sede un'esposizione monografica in grado di attraversare l'intera complessa parabola artistica del pittore: una mostra di grande impegno che anche alla luce dei numerosi studi susseguitisi da allora consente oggi una valutazione più ampia e approfondita del Tiepolo.
Se ne documenta l'evoluzione stilistica, con l'individuazione di alcuni momenti chiave del rapporto del Tiepolo con i suoi mecenati. Accanto all'esame dei singoli dipinti vengono quindi ricordati i maggiori committenti e gli intellettuali - come Scipione Maffei, Francesco Algarotti, i cugini Zanetti - che hanno seguito l'artista fin dagli esordi, influendo sulla sua formazione culturale.
Impegnativi restauri promossi proprio in occasione della mostra permettono inoltre di accostarsi ad opere difficilmente visibili per la loro ubicazione o che hanno rischiato di essere compromesse da recenti, traumatici, avvenimenti.
Tiepolo è senza dubbio il pittore veneziano più celebre del Settecento, l'instancabile realizzatore di imprese monumentali su tela o a fresco, vero e proprio detentore del monopolio tanto nella decorazione dei palazzi lagunari quanto delle ville di terraferma. Principi e sovrani di tutta Europa si contendono i suoi servigi.
La mostra ripercorre la sua lunga e fertile attività attraverso una sequenza di opere particolarmente significative, di soggetto sia sacro che profano, che testimoniano al meglio una casistica estremamente ampia di commissioni: soffitti allegorici, pale d'altare, decorazioni in villa, modelletti, disegni.
Vengono esposti anche dipinti di straordinaria dimensione, poiché per esplicita dichiarazione dell'artista "Li pittori devono procurare di riuscire nelle opere grandi [...] quindi la mente del Pittore deve sempre tendere al Sublime, all'Eroico, alla Perfezione".
In alcuni casi il complesso lavoro preparatorio, dai disegni al bozzetto all'opera finita, presentato nel dettaglio, introduce in modo coinvolgente il visitatore nel magico mondo tiepolesco.
Particolarmente piacevoli sono i dipinti di contenuto storico o mitologico, nei quali il pittore sprigiona tutta la sua irruenta capacità espressiva: egli non si limita a visualizzare famose vicende del passato ma indaga l'intima natura dei protagonisti facendone emergere passioni e individualità.
Egualmente importanti e di grande impatto emotivo i dipinti di destinazione chiesastica, che ricordano al visitatore come Tiepolo sia stato l'ultimo, ispirato, pittore di arte sacra della tradizione occidentale.
Molto curato l'apparato didattico che, come le audioguide e le visite guidate si propone in italiano, inglese e tedesco. Perché Tiepolo a Villa Manin può effettivamente annullare i confini geografici e attrarre visitatori anche dai Paesi vicini.
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